Comunicato stampa 18/9/2018

Compensi alle partecipate: non avevamo capito bene!                            

L’idea di Olivi e Rossi di agevolare l’aumento dei redditi e delle retribuzioni riguardava, da subito, gli amministratori delle società partecipate, non i comuni lavoratori e lavoratrici del Trentino?

La UIL qualche giorno fa, in relazione alla proposta dell’Assessore Olivi e del Presidente Rossi di ragionare sull’opportunità di innescare dei meccanismi per far ripartire i redditi e le retribuzioni dei lavoratori e delle lavoratrici dipendenti in Trentino, aveva dichiarato che sarebbe stata pronta a sedersi immediatamente al tavolo con politici ed imprenditori per l’individuazione di modalità organizzative e fiscali indirizzate all’aumento della produttività del lavoro, al fine di perseguire un aumento delle retribuzioni sia nel settore privato, sia in quello pubblico per tutti i lavoratori.

Avevamo affermato, peraltro, che per sedersi a quel tavolo sarebbe stato necessario un iniziale “buon esempio” da parte provinciale, nel proprio ruolo di datore di lavoro: si chiudessero tempestivamente i contratti di lavoro pubblici di primo livello e/o integrativi, quello della Sanità in primis; si rinnovassero – adeguassero – modificassero i diversi, molteplici contratti delle proprie aziende partecipate. Magari partendo proprio da quelle retribuzioni ferme da troppo tempo.

In Trentino Trasporti, il contratto è bloccato dal 2001. A fronte di interessanti e virtuose assunzioni di macchinisti, assistiamo alla loro fuga, una volta formati e avviati al lavoro, verso altre aziende ferroviarie. Ciò per un semplice fenomeno di dumping contrattuale che la Provincia Autonoma, padrone di quella società di servizi, subisce e non affronta.

Ed invece di affrontare questo nodo cosa fa la Giunta Provinciale? Modifica la delibera nr. 787 del maggio scorso, delibera che in ossequio alla “Legge Madia” testo unico sulle società a partecipazione pubbliche fissava i nuovi limiti dei compensi degli organi di amministrazione delle società pubbliche partecipate prevedendo, con un’integrazione ad hoc della stessa delibera, la triplicazione dei limiti di indennità individuali per tutti gli amministratori di tutte le spa pubbliche con un valore di produzione di 50 milioni di euro (ad esempio Trentino Trasporti).

Quello che salta subito agli occhi, e crea enorme sconcerto, è la curiosa coincidenza del provvedimento con la travagliata fine della legislatura e con il coinvolgimento di nomi di amministratori saliti alla ribalta per la loro possibile discesa nell’agone politico ed elettorale. Senza peraltro voler dimenticare il coinvolgimento personale del Presidente Rossi (assente in quella specifica Giunta), quale dirigente in aspettativa politica della società pubblica Trentino Trasporti stessa.

Non possiamo che rilevare un ulteriore esempio di mancanza di sensibilità, di visione politica dallo sguardo corto da parte della Giunta provinciale rispetto al momento politico attuale ed alle imminenti elezioni provinciali. Certo che provvedimenti di questo genere non potranno altro che indebolire il fronte politico oggi al governo, creando nel contempo le condizioni, già piuttosto visibili, di un assai probabile cambio di maggioranza.

Segretario Generale

UIL del Trentino

Walter Alotti

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