Comunicato stampa UIL del Trentino 24 settembre 2020

PENSIONI DI INVALIDITA’ – l’INPS HA EMANATO IERI 23 SETTEMBRE, LA CIRCOLARE D’ATTUAZIONE DELLA SENTENZA DELLA CORTE COSTITUZIONALE CHE NEL LUGLIO SCORSO HA ADEGUATO IL LIMITE MINIMO DELLE PENSIONI DEGLI INVALIDI AL 100%.

LA UIL CHIEDE ALLA GIUNTA L’IMMEDIATO ALLINEAMENTO DEGLI ASSEGNI, MEDIANTE UN CONGRUO STANZIAMENTO, VISTO CHE IN TRENTINO ESSI SONO PAGATI ED EROGATI DALLA PAT E NON DALL’INPS.

Come già annunciato nel luglio scorso aumentano le pensioni agli invalidi civili al 100% a partire già dai 18 anni: da 285 euro circa saliranno a quota 651 euro, per tredici mensilità. Ma se è già noto che le somme messe in campo dal governo Conte per l’adeguamento a livello nazionale degli assegni non bastano, in Trentino, dove queste pensioni a favore degli invalidi civili non sono erogate dall’INPS, ma dalla Provincia Autonoma (anzi dall’Agenzia provinciale per l’assistenza e la previdenza integrativa) esse avrebbero già dovuto essere adeguate o perlomeno essere informati dell’adeguamento i beneficiari. La UIL, alla luce delle diverse richieste di informazione pervenute al Patronato ITAL UIL, chiede quindi alla Giunta di avviare al più presto l’allineamento amministrativo di APAPI alla sentenza della Consulta; di stanziamento le risorse necessarie appunto all’aumento degli assegni stessi e rivedere anche l’intera partita relativa alle diverse provvidenze provinciali per gli invalidi civili. Sono circa 16.000 gli invalidi con grado di inabilità fra il 74 ed il 100% in Trentino, ma molti di meno quelli assoluti, col 100% di invalidità. Quelli che beneficeranno dell’aumento massimo (4745 euro annui) sono quelli che non hanno altri redditi personali dichiarati che altrimenti decrementano l’integrazione prevista. Ricordiamo ancora che l’incremento arriva dopo la sentenza della Corte costituzionale che a giugno ha definito i 285,66 euro insufficienti a soddisfare i bisogni primari della vita, al punto da violare l’articolo 38 della Costituzione sul diritto al mantenimento e all’assistenza sociale degli inabili. I giudici hanno stabilito che il cosiddetto “incremento al milione” (pari a 516,46 euro) che ha già impattato su vari trattamenti pensionistici debba essere assicurato pure agli invalidi civili totali, senza attendere il raggiungimento dei 67 anni di età. Età nella quale comunque, in possesso dei requisiti reddituali previsti, si percepisce l’assegno sociale da 460 a 780 euro.

Segretario Generale UIL del Trentino Walter Alotti

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