21 aprile 2020 – Trentino, Corriere del Trentino

Consumi, 120 milioni ai trentini e opere pubbliche

Il piano dei sindacati. Cgil, Cisl e Uil chiedono un «patto per lo sviluppo»: «La giunta ripensi le sue politiche su welfare e sanità. Si usino le risorse del Mes. Casa: sospendere gli affitti Itea»

TRENTO. Servono almeno 120 milioni di euro subito per sostenere il lavoro e mettere soldi in tasca ai cittadini perché possano a loro volta alimentare il mercato trentino. Ma serve anche una profonda revisione delle politiche sociali della giunta provinciale, una “rivoluzione sanitaria” che punti sull’eccellenza del nuovo ospedale e sulla tecnologia, ma anche su investimenti sulla medicina territoriale e preventiva. E poi serve fare debito per recuperare risorse e infine, a dirla tutta, servirebbe un “patto per lo sviluppo” tra categorie economiche e politica per sostenere il Trentino nei prossimi anni.
Sono queste alcune delle richieste che Cgil, Cisl e Uil hanno presentato ieri alla giunta provinciale e che sono contenute in un articolato documento che affronta l’emergenza sotto diversi profili e tenta di mettere sul tavolo delle soluzioni, documento che è stato presentato ieri ai giornalisti in una inedita video-conferenza stampa.
Le risorse
«In una fase di contrazione delle entrate correnti -spiegano i sindacati -il bilancio pubblico non può essere gestito in maniera ragionieristica, tagliando tutto il possibile per raggiungere il pareggio. Sarebbe una scelta miope. All’auspicata dilazione del pagamento del contributo di solidarietà allo Stato, vanno affiancate anche strategie per l’allargamento controllato e sostenibile del debito pubblico provinciale per investimenti realmente produttivi ed efficaci».
Le risorse del Mes
Da quanto si sa, ad oggi il MES (Meccanismo europeo di stabilità) potrebbe garantire all’Italia circa 36 miliardi di euro di finanziamenti senza vincoli per l’emergenza sanitaria. «In questa fase, se si applicasse la proporzione dell’1%, al Trentino potrebbero quindi essere assegnati 360 milioni di euro, pari a quasi un terzo della spesa sanitaria di un anno. Queste risorse potrebbero essere destinate, oltre che all’emergenza in atto, anche al finanziamento delle infrastrutture sanitarie in primo luogo sviluppando le nuove tecnologie applicate alla medicina».
Sanità
I sindacati puntano molto sul rafforzamento del sistema sanitario, senza il quale -dicono -«diventa difficile garantire la ripartenza che non tuteli in modo adeguato la salute sui posti di lavoro, e dunque per l’intera collettività. In questo senso vanno rafforzate le azioni di controllo, verifica e prevenzione della diffusione del contagio, con un potenziamento anche della sorveglianza nei posti di lavoro. Serve, poi, un potenziamento delle strutture sanitarie, anche attraverso le nuove tecnologie e l’avvio di una task force dell’Euregio per l’emergenza sanitaria e la ripresa economica».
Welfare
Oltre alla richiesta di ampliamento degli ammortizzatori sociali, Cgil, Cisl e Uil chiedono di ampliare il numero di beneficiari dell’assegno unico provinciale. Si chiede anche di «eliminare i vincoli di residenza, di alzare la soglia Icef per il sostegno contro la povertà, sospendere il requisito del minimo di giorni lavorati e aumentare fino a 14mila euro le detrazioni per il lavoro femminile ai fini Icef». Sempre in tema di welfare viene proposta l’estensione e l’integrazione dei congedi parentali, il rafforzamento degli strumenti di conciliazione e la facilitazione all’accesso alla didattica a distanza.
Casa
Molte famiglie sono in difficoltà per il pagamento dei canoni, sia per gli alloggi pubblici sia sul libero mercato. Da qui la richiesta di sospendere gli affitti degli alloggi Itea o delle spese condominiali per i nuclei messi in affanno economico dall’emergenza sanitaria e di ampliare il contributo provinciale al canone di affitto.
Investimenti pubblici
Per ridare ossigeno alle imprese i sindacati rilanciano un grande piano di opere pubbliche prioritarie per sviluppo provinciale (strade, infrastrutture digitali, reti elettriche, efficientamento energetico degli edifici pubblici, manutenzione straordinaria del territorio, edilizia pubblica e a canone sostenibile, riqualificazione di strutture per il welfare in particolare per le persone anziane).

Scarica il pdf: fase 2 ART 210420 3