10 agosto 2017 –  Corriere del Trentino

Contratto tute blu artigiane

Fiom e Cgil ai ferri corti

«Tancredi (Uil): settore poco sindacalizzato, battaglia ideologica folle»

I rapporti in Cgil Trento, in particolare fra la segreteria confederale e la categoria dei metalmeccanici, sono sempre più tesi. In merito alla firma del contratto integrativo provinciale delle tute blu artigiane, la Fiom rimane sulle sue posizioni, mentre il segretario generale della Cgil, Franco Ianeselli, dichiara: «Tutto quello che si può fare per ricucire va esperito. Poi sta alla categoria». Intanto Alan Tancredi, in segreteria confederale Uil rappresentante di industria e l’artigianato, difende l’accordo «e il fatto di fare accordi».

Venerdì scorso alle 9.30 Fiom Cgil, Fim Cisl e Uil erano convocate in un incontro con l’associazione Artigiani: dopo mesi di trattativa si stava stringendo su un compromesso per il rinnovo dell’integrativo per i metalmeccanici artigiani, oltre 4000 in provincia. Il problema è che a settembre 2016 le parti avevano firmato un contratto, che però dopo un mese gli Artigiani avevano disdetto unilateralmente, perché giudicato a posteriori «non sostenibile». L’imbarazzo era totale, però i sindacati hanno deciso di non adire le vie legali ma cercare una soluzione. Solo che all’ultimo la Fiom si è defilata e l’ha fatto convocando una conferenza stampa alle 10.30, a cui i vertici hanno partecipato piuttosto di andare dagli Artigiani. Il senso: dato che si va verso un nuovo accordo al ribasso, Fiom ritiene valido il testo del settembre 2016 e farà verifiche. Se non sarà applicato, cercherà di avviare cause pilota. Alla conferenza stampa era presente anche Ianeselli, che ha dato all’iniziativa «il cappello» della Cgil. Forse nella convinzione che le altre sigle non avrebbero firmato, forse per recuperare un rapporto con posizioni più «schierate».

Fatto sta che invece Fim Cisl e Uil hanno raggiunto un’intesa, che verrà siglata formalmente il prossimo 28 agosto, accogliendo numerose istanze fatte proprie anche dalla Cgil, cedendo un po’ su altri fronti, allo scopo comunque di avere un nuovo testo dopo quello del 2001 ampiamente superato. Nella serata di venerdì Ianeselli e Fiom hanno mandato una nota in cui ribadivano la loro posizione. Il week end ha visto fioccare polemiche di taglio politico, mosse soprattutto dalla Fim Cisl, che accusa la Cgil di rincorrere i sindacati di base, finché Ianeselli, sul Corriere del Trentino, ha risposto duramente sul piano politico («un atteggiamento deludente» quello di applicare categorie nazionali ai rapporti locali), ma nel merito del contratto ha detto: «Giudicheremo quando avremo in mano il testo. La nostra volontà è di cercare uno spazio per ricucire». Questo, a quanto pare, è il punto nodale. Fiom quel tipo di atteggiamento non lo condivide. Anzi, si smarca rispetto alle aperture (che dovrebbero essere molto concrete) del segretario generale della Cgil: «Per evitare confusione segnaliamo che eventuali dichiarazioni, commenti o quant’altro rilasciati su questa vicenda da soggetti diversi dalla Fiom non impegnano in alcun modo la scrivente organizzazione sindacale» ha dichiarato la segretaria Fiom Manuela Terragnolo. I «soggetti diversi» altri non sono che Ianeselli.

A questo punto è abbastanza logico intravvedere un divisione netta fra i due punti di vista, con un sovrappiù di tensione per il fatto che lo stesso Ianeselli si era speso in prima persona per supportare l’azione di rottura da parte dei metalmeccanici, e poi gli stessi han deciso di smarcarsi. A suggello di questa situazione intricata, il segretario generale della Cgil, ieri al Corriere del Trentino ha ribadito: «Tutto quello che si può fare per ricucire va esperito. Poi sta alla categoria». Nel senso: andare ad un accordo separato è dannoso per tutti, entro la data della firma a fine mese c’è tempo per risolvere.

Tancredi, in segreteria confederale Uil, interviene: «Questa partita è nata male e proseguita peggio. La Fiom ci dica cosa ha fatto in questi mesi di trattativa. Noi con Fim siamo riusciti, dopo tanti anni, a dare qualcosa ad un settore scarsamente sindacalizzato. Fare una battaglia politica negli Artigiani è folle e fuori tempo. Piuttosto sarebbe meglio organizzare assemblee e parlare con i lavoratori artigiani: ricordiamoci che i sindacati ne rappresentano un magro 6-7%». Infine aggiunge: «Difendo il fatto che si arrivi ad accordi: le battagli ideologiche Fiom sono legittime, ma fuori tempo».

Scarica il pdf: tute blu ART 100817