07 maggio 2020 – Trentino

Covid è infortunio. I sindacati: «Doveroso e normale»

TRENTO. Sta allarmando il mondo delle imprese, quando stabilito dall’Inail, ovvero che il contagio da Covid-19, contratto sul lavoro, non è classificabile come malattia professionale bensì come infortunio sul lavoro con tutte le conseguenze anche di responsabilità penale in caso di decesso per le aziende. Sulla questione si registrano diversi interventi.
«Al netto dell’urgenza di una modifica a livello nazionale della direttiva in questione -scrive il consigliere provinciale Claudio Cia -a livello locale potrebbe essere interessante sviluppare l’introduzione di sistemi di monitoraggio e comunicazione efficace della sicurezza dei luoghi, come ad esempio l’istituzione di una certificazione provinciale». Una certificazione “Covid-free”. Dura la senatrice Elena Testor: «Ritenere responsabili gli imprenditori, con conseguenze anche di carattere penale, è autentica follia. Metterò in campo ogni iniziativa parlamentare, a partire da un’interrogazione urgente ai ministri del Lavoro, Nunzia Catalfo, e dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, per sanare un errore palese e far prevalere il buon senso su decisioni senza senso».
La pensano diversamente i sindacati: «Che il contagio da coronavirus e la sindrome Covid-19 possano essere considerati infortunio sul lavoro da parte dell’Inail è doveroso e per certi versi normale -fanno sapere Manuela Faggioni (Cgil), Milena Sega (Cisl) e Alan Tancredi (Uil) -non stravolge infatti nessuna delle prassi adottate dall’istituto negli anni passati o per vicende simili. Se così non fosse ritenuto infatti, nessun lavoratore, in particolare quelli che come sostiene l’Inail sono più a rischio -operatori sanitari e lavoratori a contatto con utenti esterni -godrebbe di alcuna tutela».

 

Scarica il pdf: infortunio ART 070520