Corriere del Trentino, Il T – 21 giugno 2023

Dolomiti Energia investe per moltiplicare la produzione idroelettrica

Dei 184 milioni di euro previsti per l’idroelettrico nel piano industriale 2023-2027 di Dolomiti Energia (Il T dell’8 giugno), una quota importante è dedicata allo sviluppo del pompaggio, cioè l’utilizzo dell’elettricità prodotta in eccesso per riportare l’acqua nel bacino superiore e moltiplicare la produzione delle centrali. È uno degli elementi emersi dall’incontro di ieri mattina in cui la presidente di Dolomiti Silvia Arlanch, la direttrice delle risorse umane Marica Massaro e l’amministratore delegato Marco Merler hanno presentato le linee guida del piano industriale alle organizzazioni sindacali Uiltec del Trentino Alto Adige, Fit Cisl, Femca Cisl, Flaei Cisl, Fp Cgil e Filctem Cgil.
«Ad oggi – spiega il segretario regionale della Uiltec Alan Tancredi – questo tipo di produzione è sotto il 10% e solo nelle centrali di Riva del Garda e di Santa Massenza. La ricchezza di laghi in Trentino ci permette di immaginarli come delle batterie naturali che tramite il pompaggio dal basso all’alto dell’acqua in presenza di centrali potranno diminuire l’incidenza negativa dell’imprevedibilità e scarsità delle precipitazioni». Sono almeno quattro, Malga Bissina- Boazzo-Cimego, Speccheri- Busa-San Colombano, Val Noana, Costabrunella, i sistemi che potrebbero dar luogo a centrali di pompaggio.
«Registriamo positivamente questo momento dedicato alle organizzazioni sindacali – commenta l’incontro Tancredi – in quanto erano molti anni che questo importante incontro annuale non avveniva. È un segnale di discontinuità con il passato che apprezziamo e che vogliamo sia il primo dei segnali di cambiamento delle relazioni sindacali che nell’ultimo decennio erano scese ai minimi storici». Anche il cambio di amministratore delegato, previsto l’anno prossimo, e l’arrivo tra non molto del nuovo direttore dovrebbero aiutare. «Merler non era un uomo di relazioni, anche col sindacato» sostiene Tancredi. Nell’incontro sono stati ricordati i bilanci 2022 delle società del gruppo, di cui tre in perdita, gravati tra l’altro dalla tassazione sugli extraprofitti e dalle scarse precipitazioni che hanno inciso negativamente sulla produzione idroelettrica. Il piano industriale dei prossimi cinque anni ha l’obiettivo di diversificare e rafforzare le attività del gruppo. Ad oggi i clienti nel mercato libero sono circa 500.000 e l’obiettivo nel corso del quinquennio è arrivare a 800.000. Sono in corso collaborazioni con multiutility limitrofe, che più volte i sindacati avevano sollecitato. «Crediamo che un territorio piccolo come il nostro abbia necessità di sinergie industriali e commerciali tali da rafforzare e consolidare il nostro perimetro» afferma Tancredi. «Vogliamo che questo incontro sia il primo dei passi verso relazioni sindacali diverse dove al centro vengano messi i lavoratori e le lavoratrici – sottolinea Tancredi – In questa direzione lanciamo una sfida sugli istituti sociali, sul welfare e sulle retribuzioni dirette e indirette e le relative indennità economiche e contratti integrativi che riflettano le esigenze territoriali. Per poterlo fare abbiamo già provveduto assieme alle altre sigle sindacali a indire le elezioni delle Rsu che erano ferme da anni. A rinnovo ultimato, sarà cura delle organizzazioni sindacali negoziare con il management del gruppo sui temi centrali per le maestranze».

 

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