Corriere del Trentino, Il T – 03 dicembre 2023

Dolomiti Energia. Nuovo contratto per 230 lavoratori «Fase epocale»

Un accordo importante per i lavoratori è stato firmato lo scorso 29 novembre tra il gruppo di Dolomiti Energia e le organizzazioni sindacali. Circa 230 lavoratori delle società Dolomiti Energia, Dolomiti Energia Holding e Dolomiti Energia Trading legati al contratto collettivo «Gas – Acqua» dal 1° gennaio 2024 passeranno al contratto collettivo «Elettrico». Una miglioria che si legge anche nei tempi di lavoro: scendono le ore settimanali e crescono i giorni di ferie a disposizione.
Sono molti i cambiamenti epocali che stiamo vivendo, a partire dai cambiamenti climatici per giungere fino all’intelligenza artificiale. Anche il mercato del lavoro non è immune da questi stravolgimenti: da un lato il cosiddetto «lavoro agile», felice o infelice – a seconda dei punti di vista – erede della pandemia, sta stravolgendo il luogo di lavoro per come lo abbiamo inteso fino ad oggi. Dall’altro lato, sono sempre più i dipendenti che valorizzano l’importanza del tempo libero e del benessere personale, chiedendo il ricorso a forme alternative di lavoro, come la «settimana corta», consistente in 4 giornate di lavoro – anziché 5 –, per un totale di 32 ore settimanali al posti di 40.
Una risposta che va incontro alla necessità dei lavoratori di avere tempo di qualità, coniugando al meglio l’attività lavorativa con la vita privata. Alcune realtà imprenditoriali si stanno già muovendo in questa direzione. EssilorLuxottica e le organizzazioni sindacali nazionali e territoriali, con le rappresentanze sindacali di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil, hanno firmato il nuovo contratto integrativo aziendale per il triennio 2024-2026 all’interno del quale si sperimenterà la settimana corta per 20 settimane all’anno. A essere coinvolti saranno tutti i dipendenti del gruppo Elixsir – Luxottica, compreso quello di Rovereto che ha oltre 500 dipendenti.
Una sperimentazione su cui si sono accesi i riflettori e che potrebbe fare da apripista ad altri tentativi. Intanto sul fronte del gruppo Dolomiti Energia si è costruito un altro accordo a vantaggio dei dipendenti. Con il passaggio di 230 addetti dal contratto Gas-Acqua a quello Elettrico. I vantaggi per i dipendenti sono molteplici, come spiega una nota delle organizzazioni sindacali Filctem Cgil, Cisl, Femca Cisl e Uiltec: «Il contratto Elettrico, se paragonato al contratto Gas Acqua, ha svariati istituti normativi ed economici migliorativi: un orario di lavoro di 38 ore settimanali contro le 38,5; una maggiorazione sullo straordinario feriale del 50% anziché del 30%; 4 giorni di ferie in più all’anno; 1 giorno in più di permesso annuo». Altro elemento importante, spiega Franco Weber (Filctem Cgil), è il fondo sanitario integrativo. «Con il nuovo contratto ci sono degli istituti in più, come il fondo sanitario integrativo pagato al 100% dall’azienda. Prima i lavoratori dovevano versare una quota parte per essere iscritti al fondo sanitario e chiedere rimborsi».
«L’accordo stipulato è un grande passo in avanti – prosegue Weber – Viene incontro all’esigenza di uniformare il trattamento dei dipendenti. All’interno del gruppo c’erano dei lavoratori che per il 70% del loro tempo svolgevano attività all’interno del mercato elettrico, ma sottostavano al contratto gas – acqua». Per i sindacati è un primo spiraglio per poter portare al tavolo della contrattazione anche la settimana corta. «In Europa è una cosa che stanno sperimentando già da anni, e sta portando a dei risultati molto positivi. Le aziende hanno un costo maggiore del lavoro, ma questo è compensato e anzi superato da un rendimento dei lavoratori aumentato del 30% – spiega Weber – Sono anni che sosteniamo di lavorare meno per dare più spazio alle famiglie».
La settimana corta, ad ogni modo, sembra un’ipotesi valutabile solo per le imprese di grandi dimensioni, a detta degli industriali. Per il direttore generale di Confindustria Trento, Roberto Busana, «ad averla adottata sono state le aziende di servizi e ora entra nel manifatturiero, ma le piccole aziende, che non hanno numeri importanti di personale o quelle che hanno particolari produzioni faticheranno». Anche per Weber: «non è una cosa che possiamo pensare di attuare nel breve termine. Ma nulla ci vieta di iniziare a pensarci».

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