Il T – Giovedì 30 Gennaio 2025

Edilizia, aumenti fino a 210 euro

 

Rinnovo | Accordo anche sul recupero dell’inflazione sui lavoratori del legno

CONTRATTI

Rinnovati i contratti collettivi dell’edilizia e del legno, con aumenti salariali cospicui per i lavoratori. I sindacati di categoria Feneal Uil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil e le parti datoriali Ance, Legacoop, Confcooperative e Agci, hanno rinnovato la parte salariale del contratto collettivo nazionale di lavoro per l’industria e le cooperative del settore edile. Interessati oltre un milione di addetti in Italia. L’aumento salariale al secondo livello (operaio qualificato) è pari a 210,60 euro, diviso in tre tranche: 93,60 euro dal primo febbraio e altre due tranche da 58,50 euro ciascuna dal primo marzo 2026 e dal primo marzo 2027, con un recupero inflattivo dell’11% e un aumento sui minimi del 18%. Il contratto decorre dal primo febbraio 2025 e scadrà il 30 giugno 2028.

Raggiunta l’intesa per la parte economica, sarà ora da discutere quella relativa a premi, trasferte, straordinari e sorveglianza sanitaria con l’impegno di concludere entro il 28 febbraio 2025. Di notevole interesse sarà la definizione di denuncia unica, trasferta ed FF24, elementi che i sindacati definiscono «dirimenti» sia in termini di semplificazione, che di ulteriore contrasto al lavoro irregolare.

Sicurezza e diritti

«Questo accordo conferma il valore importante delle relazioni industriali del settore. Ancora una volta le parti sociali scelgono la strada della regolarità e legalità attraverso lo strumento delle casse edili», dichiarano le segreterie nazionali di Feneal, Filca, Fillea. Le sigle sindacali, dunque, proseguono con le trattative insieme ad artigiani e piccola media industria, avendo come principio fondamentale e come obiettivo «la salvaguardia del principio di equivalenza dei contratti. Nel settore dell’edilizia non c’è dumping fra contratti, i lavoratori hanno stessi diritti e salari».

Rinnovo nel settore del legno

Accanto all’edilizia c’è poi l’industria del legno, per cui le medesime sigle sindacali hanno sottoscritto l’accordo con Federlegno per il recupero dell’inflazione del 2024, pari all’1,1%. L’aumento dei minimi contrattuali a decorrere dal primo gennaio è di 24,62 euro per un totale di 292,41 euro, sommato ai due aumenti precedenti. Se si fa un calcolo sul montante complessivo raggiunto nel triennio 2023-2025, compreso dei 600 euro di una tantum, i lavoratori del quinto livello beneficiano dunque di 8.884,16 euro in più. L’accordo coinvolge un migliaio di addetti trentini e prevede che l’ultimo incremento sia percepito con la busta paga di febbraio.

«Il modello a doppia pista salariale prevedeva, al rinnovo del contratto nel 2023, verifiche sul livello di inflazione per gli anni 2024 e 2025. Si tratta, in pratica, di un automatismo per recuperare in maniera sistematica il potere d’acquisto», spiega il segretario di Fillea Cgil Trentino Giampaolo Mastrogiuseppe. «In parole semplici – aggiunge – nell’anno successivo si prende a parametro il valore Ipca dell’anno precedente e lo si utilizza per calcolare l’aumento sulle retribuzioni».

 

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