Emergenza casa. Subito un accordo territoriale per tutelare gli inquilini Cgil Cisl Uil: il blocco degli sfratti è solo una soluzione tampone. Servono misure per facilitare la rinegoziazione dei canoni e una nuova politica abitativa

Con il decreto Milleproroghe il Governo ha esteso fino a giugno, la sospensione di tutti i provvedimenti di sfratto. Un problema che in Trentino, dati 2019, ha coinvolto poco più di 250 inquilini, ma che potrebbe acutizzarsi a causa delle difficoltà economiche in cui si trovano molte famiglie a seguito della pandemia. “La proroga è una misura giusta in questo periodo e auspichiamo che la norma non venga modificata almeno fino a metà anno – ammettono Manuela Faggioni, Michele Bezzi e Walter Alotti per Cgil Cisl Uil -. Quello della casa resta comunque un’emergenza da affrontare subito anche a livello provinciale con misure strutturali. Provvedimenti tampone come la sospensione del rilascio degli immobili non rappresentano in alcun modo una soluzione duratura”.

Da qui la sollecitazione alla Provincia perché la smetta di ignorare questo tema e apra un confronto serio con le parti sociali e le associazioni che rappresentano i proprietari degli immobili. “La prima urgenza è quella di favorire la rinegoziazione dei canoni di locazione – incalzano i segretari -. E’ ora di definire un accordo territoriale tra rappresentanze degli inquilini e dei proprietari per favorire la definizione dei canoni per le famiglie che si trovano in difficoltà. E la Provincia in questa partita deve essere attore fondamentale: perché l’accordo funzioni servono incentivi per i locatari che accettano di rivedere gli affitti. Abbiamo proposto la strada del credito d’imposta o la cedolare secca al 10%. Su nessuna proposta si è mai aperto il confronto, nonostante le richieste inviate all’assessora Segnana da marzo ad oggi”.

Cgil Cisl Uil chiedono anche che si attivi l’Osservatorio sulle politiche abitative. L’impegno approvato in Consiglio provinciale per la convocazione di una conferenza annuale sulla casa è un primo passo non sufficiente. “Serve un luogo di confronto permanente in cui discutere di politiche della casa”.

Infine le tre confederazioni chiedono maggiori investimenti sull’edilizia abitativa sociale e a canone moderato, con la realizzazione di nuove case per le famiglie che non riescono a a sostenere i costi di acquisto e affitto sul libero mercato.

 

Trento, 12 gennaio 2021