l’Adige – 07 settembre 2022

«Energia, Fugatti si muova presto». Ieri il congresso della Uil che conferma Walter Alotti per il terzo mandato

 

ROTALIANA -Sarà ancora Walter Alotti a guidare la UIL del Trentino, per il suo terzo e, come previsto dallo statuto, ultimo mandato. La nomina del segretario generale provinciale è avvenuta ieri durante il diciottesimo congresso della rappresentanza sindacale (oltre 18 mila iscritti), momento durante il quale sono stati toccati diversi temi: dalla pandemia e le sue conseguenze fino, inevitabilmente, al rincaro dei costi energetici e l’effetto sulle bollette di imprese e famiglie; ma anche il numero troppo elevato degli infortuni sul lavoro, la prevenzione di questi ultimi e l’invito, rivolto alla politica, di intervenire quanto prima per mettere un freno al carovita e all’impennata delle spese che, il prossimo autunno, rischia di mettere davvero in ginocchio una quantità innumerevole di aziende trentine. «Siamo ritornati nei luoghi reali della nostra società ed abbiamo portato avanti le radicali linee guida della rappresentanza nazionale – ha spiegato Alotti. – Pensiamo alla tutela della sicurezza sul lavoro, che la nostra campagna “ZeroMortiSulLavoro” ha rilanciato, anche se dobbiamo ancora contare già più di 500 vittime, di cui 9 in Trentino ed un aumento del 15% degli infortuni solo a metà estate 2022. Sul salario minimo la nostra posizione è chiara: sì all’introduzione di questo istituto, ma solo nei settori e per quei lavoratori che non sono protetti da un contratto nazionale serio. E rispetto alla precarietà, sì al “modello spagnolo” portato avanti da un governo veramente progressista, che non prevede più il lavoro a tempo determinato, vera piaga che ha provocato l’impoverimento delle classi lavoratrici». Non è poi mancato un affondo alla politica, nonostante quello che Alotti ha descritto come un approccio molto «laico, propositivo e assolutamente non pregiudiziale». Non hanno convinto però le risposte (o meglio, le non-risposte) della maggioranza provinciale, con «l’assenza di interlocuzione politica e spesso tecnica sulle materie di carattere confederale, che ha generato un rapporto via via più conflittuale», ha aggiunto il segretario trentino: «La maggioranza del Consiglio provinciale e la Giunta si sono dimostrate molto poco propense a confrontarsi con chi rappresenta gli interessi dei lavoratori dipendenti, pubblici e privati, e dei pensionati. Non certo invece con i rappresentanti del mondo delle imprese, di quello turistico e di quello agricolo». Ma qualche apertura in questo ultimo periodo si è vista e anche il sindacato ne ha preso positivamente atto: lo stanziamento di risorse per il rinnovo dei contratti dei lavoratori pubblici, una diversa imposizione dell’addizionale Irpef ed anche le politiche di sviluppo del comparto manifatturiero portate avanti dall’assessore Achille Spinelli. 

Resta però la richiesta congiunta dei sindacati di un incontro con il presidente Fugatti per discutere del tema energetico: «Ci aspettiamo una convocazione, l’extra bilancio provinciale c’è e auspichiamo che venga impiegato. È evidente però che siamo già in ritardo e che i tempi potrebbero essere più brevi». Un ulteriore commento lo ha fatto Domenico Proietti, segretario nazionale, che ha concluso: «Servono buste paga e pensioni più pesanti. Bisogna tagliare le tasse e salvaguardare i consumi, per evitare che il Paese entri in recessione. Sì ai contributi alle imprese, ma che siano legati all’innovazione tecnologica. Dalla politica ci aspettiamo un’opera di ricostruzione economica e sociale: la UIL ha proposte su tutti gli scenari, siamo pronti al dialogo con chiunque, non ci sono “governi amici” ma l’importante è che sappiano ascoltare le esigenze delle persone». 

Infine, il tema dell’unità sindacale, che ha trovato riscontro anche nelle parole del rappresentante della CGIL Trentino, Andrea Grosselli: «Questo inverno dovremo saper dimostrare la nostra piena solidarietà verso il popolo ucraino affrontando le minacce di Putin sul taglio del gas all’Europa; la stessa responsabilità del sindacato confederale e la nostra volontà di coesione in un momento così difficile pretendiamo la dimostrino tutti. Oltre agli imprenditori e lavoratori, anche coloro che rappresentano le nostre istituzioni e, in particolare, quelle dell’autonomia». 

 

Scarica il pdf: ADIGE energia ART 070922