l’Adige – 10 novembre 2022

«Energia, no ottusi della giunta»

Non è proprio andata giù, al consigliere provinciale Alessandro Olivi, la bocciatura di tutte le sue proposte in tema di energia. Una bocciatura che lui ritiene “ideologica” e non basata su una reale valutazione delle idee messe in campo. « I tre ottusi “no” della Giunta provinciale alle proposte costruttive contenute nella mia mozione sull’energia sono la dimostrazione dell’incapacità dell’esecutivo di confrontarsi nel merito per un percorso cooperativo di valorizzazione delle prerogative dell’Autonomia e soprattutto sono contrari agli interessi attuali e futuri delle famiglie e delle imprese», sono le sue parole. Ma cosa aveva chiesto il consigliere provinciale, in passato assessore allo sviluppo economico e lavoro. che la giunta ha cassato?
«Ho proposto di modificare il Piano annuale di distribuzione dell’energia gratuita di cui la Provincia dispone (140 milioni di kWh annui) assegnando quote maggiori della stessa ad utenze di pubblico interesse quali le Case di Riposo e gli acquedotti comunali in modo da contribuire all’abbattimento delle tariffe e delle rette a carico delle famiglie», spiega Olivi nella sua nota. Seconda proposta era quella di «avviare la procedura per la modifica della legge provinciale sull’energia n. 20 del 2012 per ricomprendere tra le utenze di pubblico interesse assegnatarie dell’energia gratuita e/o agevolata le famiglie a più basso reddito e le filiere produttive strategiche per lo sviluppo del territorio». In particolare Olivi aveva proposto di avviare la procedura per la modifica dell’articolo 13 dello Statuto di Autonomia che prevede, attraverso un’intesa con lo Stato, la proroga delle concessioni delle grandi derivazioni idroelettriche sulla base di piani industriali di investimento per l’incremento della capacità di produzione energetica unitamente a una durata maggiore delle concessioni a fronte della trasformazione degli attuali concessionari in società interamente pubbliche.
Il consiglio provinciale ha respinto con i 19 voti contrari della maggioranza e 11 sì delle minoranze, dopo un accesissimo dibattito, un altro disegno di legge proposto da Olivi per modificare alcune norme provinciali con l’obiettivo di ridurre da 10 a 2 anni di residenza in Trentino il requisito richiesto alle famiglie per beneficiare dell’assegno di natalità. Gli esponenti dell’opposizione – compatti – hanno bollato come razzista e discriminatoria in particolare nei confronti delle persone extracomunitarie – del cui arrivo e della cui permanenza nel nostro territorio il Trentino ha grande bisogno a fronte del calo della natalità e a sostegno dell’economiala norma provinciale che il ddl mirava a ridimensionare e che la magistratura ha ordinato di rimuovere. Norma che la Giunta Fugatti ha fin’ora solamente disapplicato con una delibera che ha valore amministrativo, ma resistendo in appello contro la sentenza, come ha ricordato nel suo intervento l’assessore Achille Spinelli. In una lettera Cgil, Cisl, Uil, Acli e alcune associazioni avevano invitato i consiglieri provinciali ad approvare la legge Olivi. Ma sono rimasti inascoltati.

Scarica il pdf: ADIGE energia ART 101122