20 aprile 2021 – l’Adige

Family Act, ora si rischia la beffa. Cgil, Cisl, Uil e Acli sollecitano Segnana a ottenere l’integrazione tra i sussidi

L’incastro -se non adeguatamente normato -tra il nuovo assegno unico e universale previsto dal Governo con il Family Act e i sussidi già previsti a livello provinciale rischia di penalizzare molte famiglie trentine e di costare caro alle casse provinciali. Per questo i segretari generali di Cgil, Cisl, Uil del Trentino, Andrea Grosselli, Michele Bezzi, Walter Alotti, con il presidente di Acli Luca Oliver, hanno scritto una lettera all’assessora provinciale al welfare, Stefania Segnana, in vista di un incontro previsto in settimana con la ministra della Famiglia, Elena Bonetti.
«Ad oggi -scrivono i sindacati -è più che concreto infatti il rischio che il sostegno statale si sovrapponga alle misure del welfare provinciale. In buona sostanza, se non si trova un’intesa Stato-Provincia, il beneficio locale come l’assegno unico inciderà su redditi dei nuclei familiari da dichiarare ai fini Isee, riducendo la quota di assegno statale. Risultato: Piazza Dante continuerà a sborsare 40 milioni di euro l’anno per l’assegno unico per la quota figli, l’Inps risparmierà invece parte dei circa 39,5 milioni di euro che ogni anno vengono erogati ai 34.000 beneficiari trentini sotto forma di assegni familiari».
I sindacati sollecitano l’assessora ad «aprire subito una trattativa con Roma per rendere le due misure, nazionale e locale, tra loro integrative. Il che vorrebbe dire che l’assegno unico provinciale andrebbe ad aggiungersi al beneficio nazionale, con un guadagno per le famiglie che beneficerebbero dei maggiori investimenti annunciati dalla ministra Bonetti sui trasferimenti alle famiglie, senza che tutto questo gravi in alcun modo sulle casse di Piazza Dante. Così già avviene, tra l’altro grazie all’insistenza dei sindacati, con il reddito di cittadinanza e bonus bebè».
«In queste settimane il Governo è impegnato nella scrittura dei decreti delegati del Family act – fanno notare i sindacati -. È questo il momento di inserire nelle norme i meccanismi di coordinamento tra le due misure, se non vogliamo essere penalizzati per aver costruito negli anni un sistema di welfare familiare, investendo ingenti risorse per le famiglie. L’assegno universale può rivelarsi una vera e propria beffa, con vantaggi solo per lo Stato. Dobbiamo evitare in ogni modo che questo scenario si concretizzi. Siamo certi che l’assessore Segnana abbia questa come una delle priorità dei prossimi mesi».
Cgil, Cisl, Uil e Acli ricordano che in Senato fu approvato un ordine del giorno proposto da Julia Unterberger (Svp) in cui si dice appunto che i benefici provinciali debbono essere integrativi di quelli statali. Si tratta ora di convincere il Governo e metterlo nella norma attuativa.
«Se viene messo nero su bianco il principio fissato dall’odg della senatrice Unterberger, -si fa presente -per la Provincia si potrebbero anche liberare risorse da reinvestire nei servizi educativi e di conciliazione, nonché negli incentivi all’occupazione femminile tramite le deduzioni Icef, valorizzando così le competenze dell’Autonomia in materia di lavoro e politiche familiari».

 

Scarica il pdf: ADIGE Family Act ART 200421