Il T – 04 febbraio 2023

Fedrigoni, nuovo stop reparti fermi da martedì

La frenata degli ordinativi e le condizioni sfavorevoli del mercato globale, hanno portato il Gruppo Fedrigoni a chiedere una nuova autorizzazione della Cassa integrazione da febbraio ad aprile. Giovedì, nell’incontro tenutosi tra l’azienda e le Rsu, sono state comunicate le giornate di fermo per l’impianto di Arco in via Linfano. Non saranno fermate totali, ma interesseranno solo alcuni reparti. E in particolare la macchina continua, il reparto laboratorio e il reparto allestimento. Il primo stop alla macchina continua andrà avanti dalle 5 alle 13 di martedì 7 febbraio e dalle 21 per il reparto laboratorio. I macchinari del reparto allestimento saranno invece fermi, a fasi alterne, dal 6 all’11 febbraio. La regolarità della produzione si recupera il 14 febbraio.
Il Gruppo Fedrigoni opera nella produzione e vendita di carte speciali, dal packaging alla grafica, e di soluzioni per il mondo dell’autoadesivo. Le previsioni di fatturato a fine 2022 contemplavano il sorpasso di 2 miliardi di euro, in crescita rispetto al fatturato del 2021. Ma la crisi dei mercati globali ha portato gli ordini a procedere a singhiozzo negli ultimi mesi dell’anno.
Venerdì 27 gennaio, l’azienda aveva tenuto una riunione plenaria in modalità telematica. E in quella occasione la dirigenza, al confronto con le segreterie nazionali e le segreterie territoriali dei sindacati, ha parlato di numeri buoni, di un ottimo fatturato e di investimenti in vista, ma anche di contrazioni degli ordini di vendita, che portano l’azienda con sede legale a Verona a dover rimodulare e adattare alla situazione di mercato la produzione.
La misura riguarderà al massimo 181 lavoratori, tra operai e impiegati. A cui l’azienda si impegna a dare un ulteriore aiuto. I sindacati hanno ottenuto che Fedrigoni riconosca agli interessati dalla Cigo un bonus benzina da 20 euro per ogni giorno di sospensione dell’attività, fino ad un massimo di 200 euro.
Dopo la corsa nei primi 9 mesi dell’anno passato, per le cartiere è arrivata di colpo la frenata. I clienti avevano già riempito i magazzini e gli ordinativi hanno subito un blocco. Da cui è derivato il primo stop natalizio, a cui seguirà anche quello di febbraio. Per il mese di marzo, invece, c’è una visione cautamente ottimistica sul riuscire a garantire continuità lavorativa senza effettuare giornate di Cigo. Poco più avanti, in prossimità delle feste pasquali, l’azienda potrebbe scegliere di prolungare la fermata di qualche giorno.

 

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