23 ottobre 2016 – Corriere del Trentino
Garanzia affitti, il fondo rimane al palo. Daldoss: «C’è un problema giuridico, i tempi non saranno brevi»
Sarebbe dovuta essere la leva per immettere nuova linfa nel mercato privato delle locazioni.
Il Fondo di garanzia per l’affitto, invece, è fermo al palo. «Sono subentrati dei problemi di tipo giuridico» fa sapere l’assessore Carlo Daldoss, che non rassicura sull’effettiva possibilità di licenziare il regolamento d’attuazione della norma che era stata inserita nella Finanziaria 2015: «Non accadrà in tempi brevissimi».
Qualcosa si sarebbe dovuto muovere entro il mese di gennaio di quest’anno, come assicurava Daldoss dalle colonne del Corriere del Trentino una decina di mesi fa. La situazione, tuttavia, è ancora lungi dallo sbloccarsi.
Il Fondo di garanzia per l’affitto, la cui genesi risale addirittura al 2013 e nella quale il sindacato (la Uil in particolare) aveva ricoperto un ruolo importante di sollecitazione, mira a far rientrare nel circuito della locazione, almeno a canone moderato, parte dei moltissimi appartamenti che a Trento, come in tanti altri Comuni ad alta densità abitativa della provincia, i privati tengono sfitti per paura di morosità o danneggiamenti da parte degli eventuali inquilini.
Grazie a questa misura, per la quale era già stato stanziato un milione di euro sul bilancio 2015, a fornire una garanzia nei confronti dei proprietari degli alloggi in caso di pigioni non pagate o danni ai locali sarebbe la Provincia stessa. Di contro, i privati che dovessero avere accesso al Fondo, sarebbero tenuti ad affittare i propri immobili a canone moderato, non di mercato.
Ma è proprio questo il nodo della questione: «Sono subentrati dei problemi di tipo giuridico per cui dobbiamo ancora capire se l’attività di garanzia possa essere svolta direttamente dalla Provincia oppure debba essere allocata, magari anche tramite gara, a un soggetto esterno che venga retribuito per il rischio che si assume» spiega Daldoss.
Insomma, il ruolo di «assicuratrice» della Provincia è ancora tutto da chiarire. «Stiamo tentando di capire quale sia la strada più consona da percorrere e non è cosa facile — aggiunge l’assessore alla coesione territoriale, urbanistica, enti locali ed edilizia abitativa — l’iter è più complicato di quanto pensassimo inizialmente, questo intoppo ha sorpreso anche me». A questo si aggiunga la partita dei contributi per la riqualificazione energetica e ristrutturazione degli edifici, con centinaia di domande da gestire e dunque «l’ufficio sovraccarico di lavoro». Variabili che non consentono a Daldoss di fornire certezze sulla tempistica di attuazione del Fondo di garanzia per l’affitto: «Ci vorrà qualche tempo» afferma.
Il decollo del Fondo dovrebbe avvenire attraverso l’impegno dei Comuni, in capo ai quali risiederebbe il compito di stilare una graduatoria. Diversamente da quanto proposto dal sindacato infine, secondo il quale ulteriori partner avrebbero aumentato l’affidabilità e l’appeal dell’iniziativa, l’assessorato non avrebbe coinvolto nel progetto fondazioni bancarie, la Cooperazione o la curia.
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