01 ottobre 2020 – Trentino

Gli artigiani: «Appalti, il calo c’è». Critica la Uil

Lavori pubblici. Anche il presidente Marco Segatta denuncia una diminuzione dei bandi Ma Walter Alotti critica il leader dell’Ance Giulio Misconel: «Basta con questi pianti greci»

TRENTO. «Il calo dei bandi pubblici? In questo momento non abbiamo dati certi, ma i nostri uffici confermano le sensazioni espresse dall’Ance: gli appalti sembrano in calo».
Commenta così, Marco Segatta, le affermazioni del presidente provinciale dell’Associazione nazionale costruttori edili Giulio Misconel che sul Trentino di ieri ha evidenziato la situazione giudicata “preoccupante” del calo dei bandi pubblici dopo l’introduzione delle nuove norme più semplificate in tema di appalti pubblici. «Io -continua Segatta -non credo però che la causa sia da imputare direttamente alle nuove regole, che forse vanno tarate meglio. Ritengo invece che alla base di tutto via sia la mancanza di risorse di cui soffre oggi la Provincia e il fatto che molte attività dei Dipartimenti sono rallentate a causa delle incertezze del Covid».
Chi invece denuncia senza sconti la presa di posizione di Misconel è la Uil che, per bocca del suo segretario generale Walter Alotti, non risparmia critiche al presidente dell’Ance: «In una situazione generale di crisi e difficoltà stona e comincia a stancare il continuo ” pianto greco” di Misconel. Le normative sugli appalti recentemente rimesse a punto per l’ennesima volta da questa Giunta hanno accolto la stragrande maggioranza delle richieste degli imprenditori, edili in particolare. I dati economici del comparto, che ha subito come il resto del mondo il ciclone Covid, sono messi meglio di altri comparti produttivi, sia rispetto ad occupazione che attività di costruzione e le prospettive a breve, medio e lungo termine molto positive. Infatti nella manovra di assestamento della Provincia sono previsti, su 165 milioni di investimenti ben 72 milioni di lavori stradali cantierabili nell’arco di 6/12 mesi, oltre a 10 milioni ai Comuni per lavori di manutenzione su tutto il territorio provinciale. A questa buona offerta provinciale va affiancata la partenza dell’operazione nazionale delle agevolazioni 110%, quelle per l’adeguamento energetico dell’edilizia privata e pubblica. A più lungo termine poi -continua Alotti -sono in cantiere 70 milioni di edilizia scolastica, 90 milioni di lavori legati alle Olimpiadi, 220 milioni di opere infrastrutturali legate alla mobilità, un piano acqua per l’agricoltura e rete idrica per 120 milioni, lavori per i bacini montani e le foreste per altre decine di milioni. Questi ultimi sono certo progetti ancora sulla carta, ma una parte di essi certamente si concretizzerà dando lavoro al comparto. E forse la preoccupazione del Presidente Misconel sta proprio non nell’assenza di lavori, ma nella possibilità di acquisizione di questa mole di lavoro da parte di aziende del territorio, cosa sempre più rara negli ultimi anni, in cui ad esse, nei lavori di una certa entità, viene riservato il ruolo di subappaltatori, anche perché esse non si presentano neppure alle gare (es. Galleria di Loppio) adducendo problemi burocratici o scarsa patrimonializzazione. Purtroppo conclude Alotti la concorrenza non si può sconfiggere lavorando sempre e solo sulla parte burocratica e formale degli “appalti”, sono anche altri i motivi che rendono le nostre imprese di costruzione deboli e meno competitive sui grandi/medi lavori e discendono soprattutto dalla loro piccola entità o dall’incapacità di consorziarsi o lavorare assieme».

Scarica il pdf: artigiani ART 011020