HDE eserciti il diritto di prelazione per acquisire la cessione delle quote di Macquarie e ricorra anche all’azionariato diffuso, creando una specifica public company.

Dichiarazione stampa Walter Alotti Segretario UIL Trentino del 2.2. 2024

Molto interessante il lancio da parte di Dolomiti Energia Holding di una raccolta fondi (crowdfunding) fra i consumatori ed i residenti in Trentino per finanziare la costruzione di una nuova centrale idroelettrica in Val di Fiemme. Anche per i piccoli investitori è previsto un rendimento interessante (dell’8%) e bonus sulle bollette.

È sostanzialmente la proposta che la UIL fa da anni, ma come riorganizzazione della proprietà dell’intero sistema dell’energia idroelettrica trentina, il cui controllo è sempre a rischio per l’aleatorietà delle partecipazioni private in HDE e il ricorrente esame e riassegnazione delle concessioni alle scadenze obbligate.

Dalla stampa apprendiamo che oltre a tre fondi internazionali si possa affiancare ora una cordata di soggetti privati, anche trentini, che hanno perlomeno manifestato interesse a rilevare tutta o parte della quota del 40% di HDE in rilascio dalla banca d’investimento Macquarie. Se denota il positivo risveglio verso gli investimenti territoriali degli imprenditori trentini, è purtroppo una notizia che conferma la volontà politica di escludere il modello altoatesino di Alperia, pubblico al 100%, per la società idroelettrica trentina HDE.

Il rischio che correremo è quello che forti soci/azionisti, anche trentini non pubblici, possano puntare, legittimamente peraltro, più ai dividendi ed ai profitti, piuttosto che fare investimenti anche nelle altre energie rinnovabili e minimizzare il costo energia per le aziende e cittadini trentini.

All’orizzonte non si vedono quotazioni in borsa o matrimoni importanti, quindi la Uil rilancia l’idea, per ridurre il costo per la PAT della rilevazione delle quote di HDE oggi in possesso di mani private, di far intervenire direttamente i risparmiatori trentini sul mercato per la raccolta delle risorse necessarie, non a mezzo del crownfunding come in Val di Fiemme, ma organizzando un azionariato diffuso, magari con una public company creata appositamente, per puntare ad un controllo esclusivamente pubblico con una caratterizzazione (azioni prive di diritto di voto) delle azioni detenute dai cittadini che permetterebbe di mantenere il 100% del controllo di HDE nelle mani pubbliche ed evitare la messa sul mercato delle concessioni.

In subordine si potrebbe anche, pur di mantenere in Trentino, comunque, almeno il controllo della società di produzione idroelettrica, raccogliere una quota locale di risorse a partecipazione collettiva, anch’esse prive di diritto di voto, sufficiente a superare le offerte dei fondi internazionali competitor, per l’acquisizione del 40% in cessione dal fondo Macquarie.

Walter Alotti

Segretario Generale

Uil del Trentino

 

Scarica il pdf: Cordate privati per rilevazione 40% HDE rev 01