07 giugno 2020 – Trentino

I sindacati: «A22, utili record e dipendenti in cassa integrazione»

La denuncia della Uil.

Petrolli: «Benefici solo ai soci pubblici e privati, non ai lavoratori»

TRENTO. «Degli utili record di Autobrennero beneficiano i soci pubblici e privati, per i dipendenti invece cassa integrazione e superlavoro». La denuncia è della Uil, che attraverso il segretario della Uil Trasporti Nicola Petrolli raffigura una «situazione strana in A22, in questo primo semestre 2020, caratterizzato dal periodo di piena pandemia e di lockdown, in cui i sindacati hanno condiviso ed accettato le 9 settimane di Cassa integrazione ordinaria concesse dal Governo. Questo a fronte di un esigenza sanitaria di distanziamento sociale ed un effettivo brusco e forte calo dei transiti in autostrada. Ora però, con la fase 2 dell’emergenza, in cui si sono riaperti i confini regionali e nazionali, il traffico in autostrada sta tornando ai livelli pre Covid». Per questo risulta inaccettabile al sindacato che A22 «abbia chiesto ulteriori 5 settimane di Cassa integrazione ordinaria. Non è giustificabile né per il traffico in aumento, né per il discorso sanitario, riguardo al quale A22 ha avuto due mesi di tempo per mettere in atto tutte le misure previste per attuare quanto previsto circa la sicurezza dei propri dipendenti. Misure condivise e anche proposte dai sindacati, per la cui attuazione si registrano comunque forti ritardi». Uiltrasporti denuncia il fatto anche che rispetto alle ulteriori 5 settimane di cassa, «l’azienda ha negato il confronto con le organizzazioni sindacali, coinvolgendole solo a decisione avvenuta e già convalidata da parte del Cda». Quello stesso Cda «che ha licenziato il bilancio 2019 con un utile record di 87 milioni di euro, destinati ai soci pubblici del territorio, ma anche a quelli privati, che continuano indisturbati a godere di una comoda e tranquilla rendita. È preoccupante inoltre la decisione di proseguire con l’ulteriore cassa integrazione, per un mero risparmio economico, che comunque si traduce in un attacco all’occupazione e al reddito dei lavoratori». Per questo dal primo giugno i sindacati hanno dichiarato lo stato di agitazione. Ora Uil trasporti auspica un ritorno alle normali relazioni sindacali.

Scarica il pdf:A22 ART 070620