16 dicembre 2020 – Trentino

I sindacati: «Ora servono misure più restrittive»

L’allarme.
La Provincia messa alle strette: «Deve dare indicazioni certe»

TRENTO. «Il dato sui ricoveri, l’aumento dei posti occupati in terapia intensiva e un tasso di contagio a livelli ancora molto sostenuti impone l’assunzione di scelte coerenti. Non è sufficiente guardare quanto si sta facendo fuori dai nostri confini o limitarsi ad attendere le decisioni che verranno assunte a livello nazionale. La partita del contenimento e della gestione dell’emergenza sanitaria si gioca anche sul nostro territorio ed è ora che il presidente Fugatti e la Giunta provinciale valutino l’introduzione, in modo autonomo, di misure più restrittive così come è già stato fatto fino ad un paio di settimane fa».
C’è preoccupazione anche nei sindacati trentini per l’andamento dell’epidemia e per la crescente pressione sui presidi ospedalieri. «Nessuno vuole vestire i panni di Cassandra né strumentalizzare questa situazione drammatica» – chiariscono i tre segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti. «Al contrario condividiamo la preoccupazione manifestata ieri dal presidente Fugatti. L’unico modo di proteggere le persone più fragili, anziani e ammalati, è quello di tenere sotto controllo la diffusione generale del virus come è stato ribadito. Allora si assumano decisioni rapide che vadano concretamente in questa direzione. Autonomia è anche questo».
Del resto introdurre dei vincoli più restrittivi all’interno della zona gialla è possibile ed è solo agendo con tempestività che si può ancora continuare a preservare una quota consistente di operatività per le realtà economiche e per i rapporti sociali, dando una reale opportunità anche alla ripresa dell’occupazione, a partire da quella stagionale del settore turistico invernale.
Oggi il Trentino conta circa 400 contagi settimanali ogni 100mila abitanti. La Germania con 171 contagi ogni 100mila abitanti a settimana ha predisposto un nuovo lockdwon da domani. «Non basta invocare il rischio di scivolare in zona arancione per costringere i cittadini ad essere più responsabili. Servono indicazioni chiare e possibilmente univoche, oltre che misure più stringenti di quelle attuali» -concludono i tre segretari.

 

Scarica il pdf: stretta ART 161220