Corriere del Trentino – Sabato 18 Ottobre 2025

I sindacati puntano sulla forza industriale «Per un Trentino ricco serve innovazione»

 

Le sigle: «È sbagliato puntare tutto sul turismo»

ECONOMIA

Trento. Durante una lunga intervista (Corriere del Trentino di ieri), il presidente di Confindustria Lorenzo Delladio ha analizzato lo stato di salute dell’imprenditoria trentina, evidenziandone i principali nodi da sciogliere. Su tutti, il tema della casa, i servizi a sostegno delle imprese, la manodopera e la questione legata alla burocrazia. Lanciando un appello inequivocabile all’amministrazione provinciale: «Vogliamo essere trattati per quanto valiamo». Una richiesta condivisa anche dalle tre sigle sindacali (Cgil, Cisl e Uil), che rimarcano i concetti sollevati da Delladio.

«Il presidente di Confindustria ha ricordato il peso che il settore industriale ha in Trentino (34% del Pil, ndr) — esordisce Andrea Grosselli, segretario generale della Cgil del Trentino —. Secondo me è proprio da qui che bisogna partire, consapevoli che post Covid il Trentino sta rallentando vistosamente le dinamiche economiche». A sostegno di questo, Grosselli ricorda che, in base a una prima stima, nel 2023 il Pil provinciale sarebbe cresciuto «solamente» dello 0,2%, a fronte di un aumento dell’1% a livello nazionale. Considerando poi l’avvicinarsi del termine per l’utilizzo dei fondi Pnrr (a giugno 2026), il segretario della Cgil considera «imprescindibile» lo sviluppo del mondo industriale: «La capacità di queste imprese di investire in innovazione — sostiene ancora Grosselli — è l’unico strumento per migliorare le prestazioni economiche e creare un’occupazione che sia stabile e ben retribuita». Con una stoccata indirizzata a Piazza Dante: «Chi dice che bisogna puntare tutto sul turismo sbaglia clamorosamente: tutti i settori sono importanti, ma sono proprio l’industria e il terziario avanzato che possono evitare l’impoverimento del Trentino».

Dello stesso avviso anche Walter Largher, segretario generale della Uil del Trentino. Che rimarca quanto affermato da Delladio in materia di politiche per la casa: «Negli ultimi anni si è data la possibilità agli albergatori di immettersi nel mercato degli affitti brevi a fini turistici, di fatto togliendo alloggi a chi vive nelle valli oppure a chi cerca lavoro — afferma Largher —. Su questo serve una strategia: la Provincia ci deve dare una mano, ragionando soprattutto sugli appartamenti sfitti sparsi per il territorio».

Da questo punto di vista, Grosselli rilancia la necessità di avviare una pianificazione urbanistica che permetta anche la realizzazione di nuovi alloggi, limitando quindi la pressione del turismo in campo immobiliare. Il segretario della Cgil ragiona anche sul tema della manodopera, specialmente per quanto concerne i lavoratori stranieri. «In Trentino ci sono già, il problema è che alla giunta provinciale interessano soltanto le braccia di queste persone e non ha nessuna intenzione di favorire la loro integrazione sul territorio». Riprendendo così il parere di Lorenzo Delladio, che aveva affermato come le aziende fossero «pronte per gestire la presenza di stranieri, mentre il tessuto sociale decisamente meno».

Il presidente di Confindustria, nelle sue dichiarazioni, ha convinto anche Michele Bezzi, segretario generale della Cisl del Trentino: «L’industria è sicuramente il settore più strutturato, con stipendi mediamente più elevati e quindi potenzialmente il più attrattivo — spiega Bezzi —. Non che il turismo non porti Pil, però il suo valore aggiunto non è al livello di un’industria, proprio da un punto di vista di offerta lavorativa». Quindi, secondo il segretario della Cisl, sarebbe importante avere un piano industriale, «ma anche avere imprenditori che sappiano realmente portare maggiore innovazione». «E questi — ribadisce — credo che sia giusto vengano valorizzati e aiutati nel loro progresso».

Infine, Largher ricorda quanto Confindustria sia stata «parte attiva» per la firma del patto del lavoro (avvenuta a fine luglio), «per rilanciare una contrattazione, anche innovativa, che in Trentino manca da un po’ di tempo e della quale noi ne avremmo estremamente bisogno», ha concluso il segretario della Uil del Trentino.

 

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CORRIERE Delladio ART 181025

CORRIERE Delladio ART 171025