Corriere del Trentino, Il T – 09 dicembre 2022

Il 14 sciopero dei metalmeccanici. Proclamato da Fiom e Uilm contro la legge di bilancio. Quattro ore a fine turno

TRENTO Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri lo avevano minacciato dopo l’incontro che Cgil e Uil avevano giudicato insoddisfacente con la premier Giorgia Meloni. Il primo parlando «profonde distanze su fisco, precarietà, tutela del potere d’acquisto»; il secondo sostenendo che «coi tavoli di confronto non si mangia», aveva annunciato manifestazioni e scioperi su tutto il territorio nazionale. Si inizierà lunedì in Calabria. In Trentino la data cerchiata di rosso sul calendario è quella del 14 dicembre, quando a incrociale le braccia per quattro ore saranno i metalmeccanici di Fiom e Uilm: lo sciopero è stato proclamato ieri «al fine — si legge in una nota firmata da Michele Guarda e Willj Moser, segretari generali di Fiom Cgil e Uilm-Uil — di contrastare una legge di Bilancio iniqua e socialmente pericolosa».
Tra le motivazioni, si spiega, «l’aumento dei voucher a 10.000 euro e l’allargamento della platea dei prestatori», che agli occhi delle due organizzazioni sindacali, «sono un fatto gravissimo che precarizza ancora di più i rapporti di lavoro, riduce tutele e diritti indebolendo la contrattazione». Altro fronte caldo «l’estensione della flax tax a 85.000 euro e una serie di provvedimenti che incoraggiano l’evasione fiscale nel mentre milioni di lavoratori e pensionati si trovano a farei conti con un’inflazione a livelli mai visti». Quindi «una finta riforma delle pensioni con quota 103 che risponde solo in minima parte alle legittime aspettative dei lavoratori, tra l’altro finanziata con un blocco della rivalutazione per le pensioni fino a 4 volte il minimo. La legge di bilancio tra l’altro depotenzia la tassa sugli extra profitti, riducendo la platea delle aziende da 11.000 a 7.000, con conseguente riduzione del gettito da 12 a 2,2 miliardi, proprio mentre la crisi energetica si abbatte in maniera devastante su famiglie e imprese».
Le 4 ore di sciopero si terranno a fine di ogni turno di lavoro, con la possibilità delle RSU dei singoli stabilimenti di estenderne la durata o prevederne una diversa articolazione. Previsto anche un presidio davanti al Commissariato del Governo dalle 11. La Cisl per ora boccia lo sciopero.

 

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