Il problema delle divise all’ospedale Santa Chiara

Dopo aver appreso dalla stampa locale le dichiarazioni giustificative da parte dei vertici aziendali per l’apertura impropria degli armadietti dell’Ospedale Santa Chiara, come UIL FPL Sanità condanniamo in toto queste azioni futili, ed inoltre sottolineiamo che il problema delle divise è stato più volte attenzionato da codesta Organizzazione Sindacale.
Il problema della divisa è iniziato dal momento in cui la stessa azienda aveva deciso di eliminare le divise nominali e di appaltare la gestione delle stesse con delle divise forfettarie.
Questo ha comportato in questi anni una notevole riduzione del vestiario a disposizione e taglie improponibili che nessuno ne poteva usufruire o perlomeno in pochi, lasciando la maggior parte dei lavoratori dell’Apss sforniti di divise a disposizione. Alcuni lavoratori sono costretti a lavorare per 4/5 gg con la stessa divisa.
Un altro tema che vogliamo attenzionare è che il numero degli armadietti a disposizione in questo nosocomio rispetto al personale è inferiore al numero dei lavoratori in forza, costringendone a condividerne lo stesso.
Giuseppe Varagone rimarca il fatto che, nonostante veniamo fuor da due anni di pandemia dove la priorità assoluta è stata la prevenzione attraverso l’igiene del vestiario e il lavaggio delle mani è impensabile che oggi viene meno quello che è un fondamento della prevenzione sanitaria.
Rammento inoltre il fatto che nei servizi territoriali aziendali al personale, da anni non viene distribuito il vestiario necessario per poter svolgere il lavoro in sicurezza, come: le scarpe antinfortunistiche, vestiario idoneo ecc., costringendo lo stesso a recarsi a lavoro con scarpe da ginnastica e jeans propri e delle polo lise fornite dall’Apss i quali essendo indumenti propri questi professionisti sono costretti a lavarseli a casa, e poi si parla dell’importanza dell’igiene.
Conclude Giuseppe Varagone Segretario Generale della UIL FPL Sanità, che il problema reale non è che il lavoratore abbia una divisa in più nel proprio armadietto, ma con questo provvedimento discutibile il lavoratori si vede umiliato , denigrato e considerato alla pari di un malvivente , ma paradossalmente le forze dell’Ordine , che ringraziamo sempre per il proprio operato, le impiegherei ad indagare chi ha gestito in questi anni un appalto che fin dall’inizio ha presentato diverse criticità.

 

Segretario Generale della UIL FPL Sanità del Trentino
Giuseppe Varagone

 

Scarica il pdf: Comunicato stampa 18.09.2023