07 febbraio 2019 – Corriere del Trentino

 Imbrattato l’Astra dopo il film sulle foibe.

L’Anpi: «Il negazionismo è inaccettabile» Il titolare del cinema: «Siamo dispiaciuti». Istituzioni e sindacati condannano l’atto vandalico

 

«La proiezione di Red Land era andata molto bene. La sala era piena e non c’è stata alcuna contestazione. Siamo dispiaciuti per quanto successo nella notte», dice Antonio Artuso, titolare del cinema Astra, che ieri mattina ha trovato i muri che danno su corso Buonarroti imbrattati. «Nessun ricordo per i fascisti di ieri, né spazio per quelli di oggi» e «Fascisti carogne, ora e sempre resistenza» sono questi i contenuti delle scritte. Per ora non c’è stata nessuna rivendicazione. Probabile la matrice anarchica, visto che in passato ci sono state delle tensioni proprio in occasione della Giornata del ricordo. Tuttavia non si può escludere che il gesto sia riconducibile ai centri sociali.
L’atto vandalico è stato condannato duramente da tutte le istituzioni trentine. Entro oggi la facciata del cinema sarà ripristinata, assicura il Comune di Trento, che ha subito espresso solidarietà al gestore del cinema e agli organizzatori dell’evento. La proiezione del film, che racconta la storia di Norma Cossetto, giovane studentessa istriana torturata e uccisa dai partigiani titini all’indomani del settembre 1943, rientrava nelle iniziative in vista del 10 febbraio, giornata in cui si ricordano le vittime delle foibe. «Crediamo che la storia del Cinema Astra — si leggeva nel post che annunciava l’iniziativa — sia lì a dimostrare la sua sensibilità verso i diritti umani, la solidarietà e l’attenzione a temi anche controversi. Ha sempre cercato, come in questa occasione, di facilitare il confronto di opinioni e di posizioni».
Fin dall’inizio Casapound aveva tentato di farla propria attraverso un forte battage su i social. E anche martedì sera in sala erano presenti almeno una trentina di militanti.
Gli organizzatori hanno sempre preso le distanza da qualsiasi tentativo di dare all’evento una connotazione ideologica. «Come associazione ci siamo sempre mossi su eventi istituzionali. Il nostro unico scopo è che quella pagina di storia sia conosciuta, approfondita e compresa. Crediamo che oggi sia più che necessario parlarne», afferma Roberto De Bernardis, presidente dell’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia.
Una posizione condivisa dal presidente dell’Anpi del Trentino Mario Cossali che condanna duramente il gesto ai danni del cinema Astra e le prese di posizione negazioniste di alcuni partigiani. «Non è accettabile identificare le vittime di Tito con i fascisti. — dice Cossali — Riconoscere questa tragedia è doveroso nei confronti di coloro che l’hanno subita. Solo aprendo un dibattito su questi temi e sostenendo l’impegno dell’associazione giuliano dalmata possiamo evitare che vengano strumentalizzati dai gruppi di estrema destra». Sulla vicenda è intervenuto anche l’assessore provinciale Mirko Bisesti che era presente alla proiezione. «Trento — ha dichiarato Bisesti — è una città civile e non deve tollerare chi fa la vera intolleranza».
Solidarietà ad Antonio Artuso anche dai sindacati. «Non è sicuramente con gli atti vandalici, con le scritte violente e ingiuriose che si affermano le proprie ragioni né si esprime il proprio dissenso politico. — affermano Cgil, Cisl e Uil — Quanto accaduto è solo un atto codardo e offensivo, che di politico ha solo la strumentalizzazione. Crediamo che la verità storica dovrebbe sempre essere ricercata in quanto tale e non piegata al tornaconto delle parti».

Scarica il pdf: Astra ART 070219