17 febbraio 2021 – Corriere del Trentino

Superiori di 4 anni e lezioni a giugno Bisesti apre il confronto con Bianchi

Vertice con il ministro. L’assessore: settembre, chieste garanzie sui fondi

A. D. ,Intanto la Uil scuola torna a contestare il ritardo dei provvedimenti presi a livello locale: «Si sono dovuti attendere mesi — scrivono in una nota Pietro Di Fiore, Carlo Dorigatti e Marcella Tomasi — a che la Provincia ammettesse la necessità di distribuire le mascherine Ffp2 e di rendere i vaccini disponibili al personale scolastico. Misure intempestive e talvolta contraddittorie continuano a dar sfoggio di sé. Verrà vaccinato — attaccano infatti — inizialmente solo il personale di età non superiore ai 55 anni, lasciando scoperto quello di età superiore, cioè il più fragile e più numeroso. Inoltre denunciamo una inefficiente applicazione dei protocolli di sicurezza nelle istituzioni scolastiche, dovute spesso a controlli “solo sulla carta: è necessaria anche e soprattutto una cultura della sicurezza» concludono.

TRENTO Formazione professionale, percorsi quadriennali e lezioni a giugno: sono questi i temi principali che hanno animato il vertice che si è tenuto ieri tra il neo ministro all’istruzione Patrizio Bianchi e gli assessori della scuola delle Regioni e province autonome del Paese.

«Un incontro svoltosi in un clima molto positivo— ha commentato Bisesti — Dopo l’assenza di confronto che aveva caratterizzato il Conte-bis, questa volta siamo entrati subito nei temi ‘caldi’: trasporti, percorsi quadriennali, attenzione alle scuole professionali ed Ets, ruolo dei territori e dei governi locali. Mi sembra che siamo partiti con il piede giusto».

L’idea dei licei di quattro anni, avanzata da Bianchi fin dal suo insediamento, piace a Bisesti: «Il ministro ha spinto molto, noi abbiamo bisogno delle autorizzazioni per procedere ma se si andasse avanti noi abbiamo delle proposte interessanti in merito». Bisesti ha chiesto poi garanzie sui fondi per il prossimo anno scolastico: «Settembre sembra lontano — afferma — ma l’organizzazione scatta adesso. Lo scorso anno abbiamo fatto un investimento importante, se il governo quest’anno ci può aiutare e venire incontro sarebbe una buona cosa». Di certo «chiederò un incontro ad hoc su questo» garantisce Bisesti. Nell’agenda del ministro ci sono poi la proroga delle lezioni nel mese di giugno lanciata da Draghi e accolta da Trento positivamente («se ne è parlato ma il ministro non ha dato indicazioni per ora», dice Bisesti) e il rientro a scuola al 100 per cento dei ragazzi delle superiori.

«Quando chiude una scuola in un paese di montagna, muore il paese», ha detto fra l’altro il ministro, nel corso dei colloqui. Una frase che l’assessore Bisesti ha apprezzato e ripreso. Il ministro Bianchi ha confermato agli assessori la sua volontà di tornare alla scuola in presenza in maniera «piena». Sulle tempistiche, però, al momento risulta difficile fare delle previsioni. «È necessario — prosegue l’assessore trentino — continuare a monitorare l’evolversi della situazione. E raccordarsi, lo abbiamo visto in base alla nostra esperienza, che ci sia un raccordo con il mondo dei trasporti». Sul tema della formazione professionale, il ministro ha riconosciuto da un lato il grave impatto anche occupazionale della pandemia, ricordando però che al tempo stesso vi sono molte aziende che faticano a trovare la manodopera di cui abbisognano, in particolare manodopera specializzata. In Trentino questa è una competenza primaria della Provincia; nondimeno, una maggiore presenza del Governo in questo ambito, come prospettata dal ministro, non può che essere accolta positivamente.

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