15 agosto 2019 – Corriere del Trentino

«Inutile aprire i negozi a Ferragosto, nessun guadagno». Largher (Uil): «Le grandi catene vogliono solo fidelizzare i clienti». I sindacati chiedono nuove regole

Vecchio tema, annoso problema. Negozi aperti a ferragosto, e più in generale durante le festività. Oggi molte attività, in particolare delle catene multinazionali, rimarranno aperte anche a Trento città e nella Valle d’Adige: da Eurospin a Mango, da Giunti alla Bren Center, fino ad Aldi, MD, Lidl, Prix e Pam. La legge nazionale lo permette e chi ha provato a oppugnarla — vedi Friuli e Toscana, che miravano a regionalizzare la norma — si è visto respingere dal Tar il proprio ricorso.
Walter Largher, della Uil commercio, le definisce «aperture inutili, perché le stesse imprese ma anche Confesercenti e Confcommercio ci dicono che nei giorni festivi non si incassano entrate maggiori, soprattutto a Trento città. Il fatto è che si tratta esclusivamente di una guerra di concorrenza, chi tiene aperto cerca di sfruttare questi giorni per acquisire e fidelizzare i clienti di chi tiene chiuso».
C’è da dire che i lavoratori
nei giorni festivi non sono obbligati a lavorare, la loro presenza è facoltativa, «è però ovvio — dice Largher — che le imprese giocano sul ricatto morale, soprattutto dei precari, e quindi molti lavoratori pur senza voglia sono costretti ad andare al lavoro».
Largher spiega che da anni la Uil e gli altri sindacati stanno cercando di aprire un tavolo con le categorie economiche e la Provincia: «Se è impossibile cambiare la norma, si può tuttavia sottoscrivere un gentlemen’s agreement, in primis con le imprese locali, le più danneggiate dalla situazione rispetto alle multinazionali. Si trovi un’intesa: tutti accettino di chiudere, noi e la Provincia ci facciamo garanti che il patto venga rispettato. In passato avevamo avuto riscontri positivi dal mondo della cooperazione, ma tutto si è fermato perché forse Confcommercio non ci ha messo la sufficiente energia. Ciò non significa — continua — che tutto è perduto, a settembre chiederemo di riaprire il confronto. Anzi faccio un appello a Fugatti e alla Lega affinché aprano un tavolo territoriale su Trento città e la Valle d’Adige e s’individuino 4-5 festività nelle quali siglare l’accordo. In Veneto la Lega ha sempre spinto per le chiusure». E conclude: «Un gentlemen’s agreemen richiede buon senso, ma anche un cambiamento culturale di un territorio che chiede di non imitare Roma o Milano. Le multinazionali sono un problema? Intanto cerchiamo perlomeno di trovare l’accordo con le imprese locali».

Scarica il pdf: Ferragosto ART 150819