Corriere del Trentino – 22 novembre 2023

La banca regionale Bort: «Processo di crescita» Alotti: garantire le famiglie

Trento «Bisognava iniziare prima, ora si rischia di perdere contatto con il cliente», lo dicono i sindacati, ma anche gli imprenditori.
I soci della Cassa di Trento, Lavis, Mezzocorona, valle di Cembra e Alta Vallagarina, in occasione dell’assemblea straordinaria di lunedì al PalaTrento, si sono espressi quasi all’unanimità (4.461 voti a favore, 32 contrari e 6 astenuti per un totale di 4.499 votanti) sul progetto di fusione per l’incorporazione della Cassa rurale Novella e Alta Anaunia. La nascita della nuova «Banca per il Trentino Alto Adige – Bank fur Trentino Sudtirol – Credito cooperativo italiano», però, non è una sorpresa né per Walter Alotti, segretario generale della Uil in Trentino, né per Giovanni Bort, presidente di Confcommercio e della Camera di commercio. «Gli accorpamenti bancari non sono una novità, ma andavano iniziati prima. Adesso siamo legati a Gruppi nazionali e stiamo perdendo il contatto umano con gli operatori», sottolinea Alotti. «Ormai si tratta di normale amministrazione per il sistema creditizio trentino — spiega Bort — Bisogna riconoscere che, con queste variazioni, il ruolo delle Casse rurali si è un po’ annacquato, ma fa parte del processo di crescita che la Banca d’Italia ha imposto al nostro sistema. Quindi, nulla di nuovo sotto il sole e niente che stravolga il credito trentino».
Anche Walter Alotti non è rimasto particolarmente sorpreso dal nuovo accorpamento, ma il suo sguardo è principalmente rivolto a «quello che poteva essere e che, purtroppo, non è stato»: «Penso che queste incorporazioni facciano parte di un processo prevedibile, ma sarebbe stato opportuno iniziarlo prima dell’istituzione della Ccb (Cassa centrale banca). Così facendo, oggi si poteva avere una banca di riferimento locale trentina, con tutte le Casse rurali coinvolte: in questo modo potevamo rimanere autonomi senza essere conglobati in un gruppo nazionale, come quello di Cassa centrale banca. Inoltre, anche Mediocredito è gestito sostanzialmente dagli altoatesini, quindi al nostro territorio manca un Gruppo locale di riferimento».
Si tratta, ad ogni modo, di una nuova realtà per il Credito cooperativo trentino e regionale, ma sembra prematuro un giudizio: «Le banche, ovviamente facendo così, razionalizzano i loro costi e questo potrebbe indurli a ridurre i loro tassi di interesse — analizza il presidente della Camera di commercio — In futuro credo che ci saranno ulteriori accorpamenti, che porteranno a rafforzare il sistema». Il segretario generale della Uil, invece, si augura che le vecchie abitudini non vengano trascurate, senza dimenticare i valori che hanno portato in alto il sistema creditizio regionale: «La Cassa di Trento sta chiudendo diversi sportelli anche nel territorio urbano, ma nelle frazioni dei territori annessi a questa nuova Banca deve rimanere la possibilità di avere un contatto diretto con gli operatori, senza limitarsi al servizio bancomat: le casse rurali trentine e altoatesine hanno avuto successo grazie alla capacità di rimanere vicino alle famiglie».

 

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