17 maggio 2022 – Trentino

La denuncia dei sindacati trentini: «Infortuni nell’edilizia aumentati del 34%»

Dati riferiti al primo trimestre del 2022. Cgil, Cisl e Uil: «Intervenire subito su prevenzione e controlli. L’aumento dell’attività, trainato dal bonus 110%, non può essere pagato in vite umane»

TRENTO. Nel primo trimestre 2022 le denunce di infortunio nell’edilizia registrate da Inail in provincia di Trento sono cresciute del 34% rispetto allo stesso periodo del 2021, passando da 104 a 158. Nel settore delle costruzioni si è passati da 75 a 112, nei lapidei da quattro a 13, nella lavorazione del legno da 83 a 89 e nell’estrazione minerali da cava da due a quattro.
I dati sono emersi nella conferenza stampa organizzata da Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil del Trentino sulla sicurezza sul lavoro. “Serve intervenire subito su prevenzione e controlli se non vogliamo rischiare che la situazione vada fuori controllo”, hanno affermato Sandra Ferrari, Fabrizio Bignotti e Matteo Salvetti, rispettivamente segretari generali di Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil del Trentino. A quanto riferiscono i sindacalisti, il settore dell’edilizia in Trentino risulta in crescita.
Gli addetti iscritti in cassa edile sono 9.717 (erano 7.000 nel 2017), mentre le ore lavorate nel 2021 sono state 9.549.307 (+1,3 milioni rispetto al 2017). Crescono gli ingressi di persone che prima erano in altri settori e i lavoratori stranieri (circa 3.867, +20,4% rispetto al 2017). Tra il 2020 e il 2021 gli infortuni sono aumentati del 33,2%. Il Centrofor ha registrato un aumento delle visite preventive dei tecnici (più di 1.100 visite l’anno scorso, oltre 1.300 quelle preventivate quest’anno).
“L’aumento dell’attività, trainato dal bonus 110%, non può essere pagato in alcun modo in vite umane. Avevamo richiesto ad Ance e Associazione artigiani, in occasione del rinnovo del contratto provinciale di settore, di istituire la figura del Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza territoriale (Rlst), ma tale figura è stata ritenuta superflua dalle controparti. Siamo invece convinti che, assieme all’attività di Centrofor e ai controlli dell’ispettorato lavoro e di Uopsal, l’Rlst possa diventare determinante nella prevenzione di altri infortuni mortali”, hanno concluso i segretari.

 

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