09 febbraio 2022 – l’Adige

«La Provincia intervenga: il Trentino sta arretrando» Cgil, Cisl e Uil sulla frenata dei redditi e dei consumi

Sindacati preoccupati. La frenata del Trentino su redditi e consumi – come riportato dall’Adige di ieri la spesa media mensile del 2020 è tornata ai livelli del 2000 – ha messo in allerta Cgil, Cisl e Uil: «Contro il calo serve sostenere occupazione e retribuzioni». E ancora: «Contrattazione, transizione ecologica e digitalizzazione devono essere gli assi su cui puntare per uno sviluppo futuro duraturo». Di fronte ai dati le sigle spiegano che «il calo di redditi e consumi si inverte solo investendo sulla crescita sostenibile, sulla buona occupazione e sulla contrattazione». Si sollecita poi la Provincia a sostenere lo sviluppo economico non con interventi spot ma con riforme e strategie di lungo periodo. «L’arretramento del Trentino in termini di produzione di ricchezza e di conseguenza su redditi e potere d’acquisto delle famiglie non è un dato inatteso – sottolineano i segretari generali Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti –. La pandemia purtroppo ha amplificato delle criticità del nostro sistema economico, malato anche per scarsi investimenti e insufficiente produttività».Per questa ragione per invertire la tendenza e dare nuovo slancio ai redditi e, di conseguenza, ai consumi bisogna sostenere con determinazione la crescita economica, sfruttando le importanti opportunità che arrivano dal Pnrr, ma anche valorizzando al meglio le prerogative dell’autonomia.«Il Pil anche in Trentino è in accelerazione e intanto la crescita non è ancora compromessa dai rincari dei costi energetici. Siamo consapevoli, però, che ci sarà un impatto importante se non si approntano soluzioni. Anche per questa ragione sulle politiche economiche non servono scelte tampone che massimizzino i risultati nel breve periodo non creando sviluppo duraturo, ma scelte lungimiranti che guardino al Trentino del futuro».Per i sindacati le traiettorie su cui muoversi sono la stabilità e la qualità dell’occupazione – attuale crescita di occupati è ancora troppo precaria -, la transizione ecologica e la digitalizzazione della nostra economica. «I cambiamenti – proseguono nell’analisi i tre segretari generali – in parte sono già avviati, ma ci attendiamo dalla Giunta una maggiore determinazione. Sarebbe un errore stare a guardare ala finestra mentre l’economia trentina cambia anche per effetto di questi macro fenomeni. Dobbiamo anticipare e governare il cambiamento».L’attenzione è puntata anche sugli effetti che questi processi avranno in futuro sull’occupazione. «È questo il momento di valorizzare gli effetti della ripresa economica sul piano della contrattazione per migliorare le condizioni di lavoro e per fare crescere le retribuzioni, offrendo posti di lavoro stabili e sostenendo quanti dovranno gestire le transizioni. Rinunciare ad allungare lo sguardo, limitandosi a vivere alla giornata rischia di compromettere la competitività futura del nostro sistema».

 

Scarica il pdf: ADIGE consumi ART 090222