31 dicembre 2016 – Trentino, Corriere del Trentino
«Giustizia, vigileremo sull’indipendenza» Profiti: «Delega ok, ma si tuteli l’autonomia dei magistrati». Alotti: definire gli inquadramenti
TRENTO «Non penso che con il passaggio della delega alla Regione vi siano rischi per l’indipendenza della magistratura. Noi però saremo vigili. E tutti dovranno fare la loro parte per mantenere questa fondamentale autonomia». Pasquale Profiti, sostituto procuratore a Trento, parla in veste di presidente regionale dell’Associazione nazionale magistrati, a proposito del nuovo scenario che si apre per la giustizia trentina.
L’Anm non ha manifestato pregiudiziali verso il trasferimento della delega — per la parte tecnico-amministrativa della funzione giudiziaria — dallo Stato alla Regione Trentino Alto Adige. La norma di attuazione in materia ha ricevuto al termine di un processo durato anni l’ultimo via libera dal governo. Il dispositivo prevede che dal 2017, quindi da domani, il personale amministrativo passi all’ente regionale.
Fino a qui tutto bene. Ma in teoria nulla impedisce che la situazione virtuosa, a livello locale, in futuro possa cambiare. Profiti si mostra consapevole dei rischi potenziali, elogiando comunque il quadro attuale, ritenuto positivo. «Lo Stato — riflette — consegna un sistema locale efficiente, un’isola felice nel panorama nazionale. La giustizia trentina registra livelli di smaltimento dei procedimenti invidiati dal resto del Paese». Dagli enti locali — la Regione e le due Province — ci si aspetta quindi almeno il mantenimento degli standard «di alto livello». «Ci sono i presupposti per migliorare», aggiunge. Tuttavia, rimane nevralgico il tema dell’indipendenza della magistratura, che è garanzia di un equo trattamento per i cittadini. Giudici e pubblici ministeri rimangono funzionari statali, così come i massimi dirigenti amministrativi. Dal punto di vista tecnico, il presidente regionale dell’Anm auspica il mantenimento di livelli sufficienti di personale e la necessità di avere un’informatizzazione adeguata degli uffici.
Sul tema interviene anche Walter Alotti, segretario Uil. «Ci auguriamo una maggiore efficienza dei servizi di giustizia per cittadini e imprese, ma anche nell’amministrazione del personale che transiterà all’ente territoriale». I dipendenti interessati sono 400, in attesa di un chiarimento contrattuale. «Si dovrà attivare immediatamente — conclude — il tavolo tecnico per definire l’inquadramento dei dipendenti e del diritto d’opzione di chi vorrà restare nei ruoli statali».
Scarica il pdf: giustizia-art-310116
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