L’Apss valuta la fuga di infermiere come un fatto fisiologico. UIL FPL Sanità: «per noi le percentuali evidenziano il raddoppio delle dimissioni annue»

 

Trento 05.10.2022

COMUNICATO STAMPA

In questi giorni abbiamo appreso tramite stampa locale che l’Apss valuta la fuga di infermiere come un fatto fisiologico. La stessa dichiara che passare dallo 0,8% al 1,5 % non incide, mentre per Noi   la percentuale evidenzia il raddoppio delle dimissioni annue. Facciamo presente che per un numero elevato come quello degli infermieri circa 2700 in forza diventa un numero consistente.

Ci preme sottolineare che la fuga verso altre realtà non sono solo gli infermieri, ma la situazione è più grave di quello che si pensa.  Altre figure Sanitarie come ad esempio Tecnici Sanitari di Laboratorio, di Radiologia, Ostetriche, Medici, personale di supporto come gli OSS, hanno lasciato l’Apss per esercitare la propria professione in altri contesti, come quello delle strutture private convenzionate o in altri territori.

L’apss in questo momento non è in grado di dare riposte a questi Professionisti della sanità Trentina a patire dal part time ormai saturo. Più volte attenzionato dalla UIL FPL Sanità tramite missive ai vertici dell’Apss per incontrarci e trovare qualche soluzione in merito, affinché i lavoratori possano conciliare la propria vita lavorativa con quella famigliare; ma nulla di fatto mai convocati!!

Un altro tema e quello degli asili nido aziendali. Rammentiamo che nel nostro territorio sono presenti 7 ospedali e l’unico asilo nido aziendale è presente a Trento. Come UIL FPL sanità abbiamo suggerito più volte di estenderlo anche nei vari ospedali periferici e così facendo potremmo incentivare i professionisti che operano in questi nosocomi.  A nostro avviso basterebbe fare delle convenzioni con gli asili nido già esistenti nel nostro territorio, anche per questo tema nulla di fatto!!

Per gli operatori che non sono residenti nel nostro territorio trovare un alloggio e diventato un problema, soprattutto nelle realtà turistiche dove i prezzi sono elevati, quindi la scelta di accettare un lavoro presso l’Apss diventa poco attrattivo.

Infine rimarchiamo che le tempistiche per un’assunzione ha tempi biblici, tra una cessazione e un’assunzione passano mesi e chi resta nelle varie Unità Operative e/o Servizi deve compensare rinunciando ai propri riposi o ferie.

Ricordiamo che queste problematiche ricadono sui Cittadini che dovrebbero usufruire di un servizio sanitario pubblico eccellente.

Giuseppe Varagone

Segretario della UIL FPL Sanità del Trentino

 

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