12 gennaio 2021 – Trentino, Corriere del Trentino

L’indennità provinciale per la cassa integrazione. Nuove domande su 12 mesi I sindacati: in 6 mesi 12mila richieste, ma molti esclusi

TRENTO Sono aperti da ieri fino al 28 febbraio i termini per presentare domanda per l’indennità provinciale di integrazione al reddito di coloro che hanno fatto almeno 300 ore di cassa integrazione. «Su nostra sollecitazione — hanno spiegato Maurizio Zabbeni, Lorenzo Pomini e Gianni Tomasi di Cgil, Cisl e Uil — la giunta ha introdotto alcune novità per usufruire della misura rispetto a quanto previsto in autunno, ampliando di fatto la potenziale platea dei beneficiari e innalzando a 10,3 milioni di euro la dotazione per questa misura».

L’integrazione infatti scatta va solo per coloro che nell’arco dei precedenti 6 mesi avessero maturato 300 ore di cassa integrazione. «Molti — hanno spiegato i sindacalisti — sono rimasti esclusi da questa misura perché si fermavano a 290, 295 ore. Ora non è più necessario aver accumulato le 300 ore in un solo semestre ma l’intervallo temporale si estende su 12 mesi. «Anche chi dunque — continuano — è rimasto escluso nella prima tornata può, avendo in seguito accumulato altre ore, ripresentare richiesta». Le domande evase fino a oggi sono state «circa 12.000. In questa fase — ha chiarito Tomasi — sono per lo più commercianti, operatori del turismo e dei servizi ad essersi fatti avanti, mentre nella prima era molto presente anche il comparto industriale».

L’integrazione provinciale vale minimo 450 euro per chi ha una retribuzione lorda fino a 2.158,48 euro cui si aggiungono 1,5 euro ogni ora di sospensione ulteriore rispetto alle prime 300 e minimo 300 per chi ha la retribuzione lorda superiore ai 2.158,48 euro, con l’aggiunta di 1 euro per ogni ora di sospensione extra. Un’altra novità della seconda edizione legata alla pandemia di questa misura è l’estensione territoriale: oltre a valere per tutte le lavoratrici e i lavoratori occupati in aziende con sede in Trentino, si estende anche ai dipendenti residenti in Provincia di Trento ma occupati in aziende che hanno sede fuori dai confini provinciali ma in territori limitrofi. «Anche coloro che avessero già usufruito della misura — precisa Zabbeni — possono integrare tutte le ore di sospensione eventualmente maturate tra luglio e dicembre». La domanda può essere presentata solo via web sul sito dell’Agenzia del lavoro, ma Cgil, Cisl e Uil hanno attivato un servizio gratuito per aiutare i lavoratori nella compilazione: ovviamente è necessario prendere appuntamento.

I sindacati hanno poi approfittato dell’occasione per invitare le imprese trentine ad aderire al Fondo nuove competenze, istituito a livello governativo. «Solo due aziende in Trentino — spiega Pomini — hanno approfittato di questo importante strumento». In sostanza le aziende ricevono un calo del costo del lavoro pari a 250 ore massimo per dipendente in cambio della redazione di una articolato piano di formazione per i propri dipendenti. Tanto più indispensabile in vista di una ripartenza che catapulterà le aziende in contesti socio economici rivoluzionati rispetto al pre Covid. In ballo ci sono 730 milioni di euro. «I termini sono scaduti il 31 dicembre — prosegue — ma si sta lavorando a una proroga. È auspicabile che in Trentino si raggiunga un accordo territoriale per consentire alle aziende di sfruttare al massimo questa importante opportunità».

 

Scarica il pdf: cassa ART 120121 3