18 gennaio 2022 – Corriere del Trentino

Luce e gas: +13,6% in un anno I sindacati: «Aiuti provinciali»

«Rialzi catastrofici per luce, gas, carburanti». Non va per il sottile l’Unione nazionale consumatori (Unc) nel leggere le dinamiche di inflazione che, a dicembre 2021, vedono Trento nella classifica dei capoluoghi italiani al 17esimo posto con un rincaro annuo per famiglia media, stimato in 887 euro, poco meno di 74 euro aggiuntivi al mese, con dato inflattivo al 3,8%, in linea con la media nazionale. Ma le cose vanno decisamente peggio a Bolzano che è prima in graduatoria: il rincaro annuo per famiglia media è stimato in 1.272 euro, ben 106 al mese. «L’inflazione tendenziale a Bolzano — spiegano gli analisti di Unc — è del 4% e pur non essendo la più alta (questo primato va a Genova, +4,6% a fronte di una media nazionale del 3,9%,ndr ) si traduce nella maggior spesa aggiuntiva annua equivalente che, riferita a una famiglia di quattro componenti, schizza addirittura a 1.795 euro». Tendenze confermate in Trentino dalle rilevazioni di Ispat l’istituto statistico provinciale che, sempre ieri, ha rilevato un dato inflattivo mensile del 3,6% (quindi – 0,2% sulla stima del rapporto Unc) ma conferma una dinamica molto pesante sulle spese per la gestione della casa con un +13,6% su base mensile (tra dicembre 2020 e 2021) e un +8% su base media annua per acqua elettricità e combustibili. Decisa pure l’impennata dei costi di trasporto che, comprensibilmente, sconta caro carburanti ed energia: +9,5% Meno consistente (+2,9%) l’aumento misurato per prodotti alimentari e bevande analcoliche, leggermente inferiore all’incremento (+3,4%) registrato per servizi di ristorazione e ricettivi. Simile ordine di grandezza (+3,2%) per mobili e articoli per la casa. Tendenzialmente stabili le dinamiche emerse per le spese per salute e servizi sanitari (invariate), attività ricreative e culturali (-0,1%), istruzione (- 1%). In flessione relativamente accentuata solo i servizi di comunicazione (-3%). Dinamiche di costo della vita che inducono Cgil Cisl Uil a sollecitare, ancora una volta, la Provincia a mettere in campo con urgenza interventi per adeguare gli strumenti di sostegno a lavoratori e famiglie, anzitutto per il costo dell’energia. «In qualche modo deve essere sterilizzato l’aumento dei prezzi, che di fatto rende più povere le famiglie anche se gli indicatori di reddito non riescono a rilevarlo con tempismo», dicono i segretari generali territoriali Andrea Grosselli (Cgil), Michele Bezzi (Cisl), Walter Alotti (Uil) che chiedono l’avvio di un confronto serrato per la riorganizzazione del modello energetico provinciale, priorità non solo ambientale. «Il Trentino — proseguono Grosselli, Bezzi, Alotti — può fare scelte coraggiose, sia in termini di competenze che di capacità produttiva di energia pulita. E la Provincia può agire sulle tariffe direttamente o attraverso le società partecipate dando sollievo a famiglie e imprese». E aggiungono in conclusione: «Sfruttando il vantaggio connesso alle produzioni idroelettrica dobbiamo accelerare sulla svolta green, rendendo più competitivo il nostro territorio e più attrattivo anche per nuove imprese. Va dato seguito anche agli impegni sull’idrogeno, tema su cui non si vede in Giunta il coraggio che servirebbe».

 

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