Il T – Mercoledì 26 Marzo 2025
Lu&Mi, stato di agitazione e sciopero
I lavoratori lamentano la mancanza di buoni pasto, premi e la scarsa igiene
ROVERETO
L’indisponibilità dell’azienda ad accogliere la richiesta dei lavoratori di poter avere i buoni pasto e la lentezza nel migliorare le condizioni igienico-sanitarie all’interno dello stabilimento della Lu&Mi detergenti srl di via alla Pineta 4, in zona industriale. Sono queste le due principali questioni che hanno spinto il sindacato Uiltec a proclamare lo stato di agitazione sindacale e a indire uno sciopero. I lavoratori saranno in presidio davanti all’azienda domani dalle 10 alle 12. Per la stessa giornata è stato indetto uno sciopero di otto ore per ogni turno di lavoro. Già da lunedì invece è cominciato il blocco degli straordinari e di ogni forma di flessibilità. Lo stato di agitazione, fa sapere il sindacato, proseguirà fino allo sblocco della trattativa.
L’avvio delle trattative
«Il confronto è iniziato l’anno scorso con l’elezione della Rappresentanza sindacale unitaria (Rsu) e la richiesta dei lavoratori di rivedere alcuni aspetti contrattuali come l’assenza dei buoni pasto e di un sistema incentivante che preveda dei premi di risultato – spiega Osvaldo Angiolini, il segretario Uiltec che sta seguendo le rivendicazioni dei lavoratori Lu&Mi –. Abbiamo avuto incontri con la società ma senza risultato. L’ultima posizione espressa dall’azienda nella comunicazione del 20 marzo parla solo di una disponibilità in prospettiva a costruire un percorso per arrivare a definire un sistema premiante. I lavoratori si aspettavano risposte, mentre l’azienda ha continuato a rimandare. Così abbiamo deciso di farci sentire per sostenere con forza le rivendicazioni avanzate».
Buoni pasto e premi
La prima questione, come detto, è quella dei buoni pasto che, ad oggi, non sono previsti dall’azienda. «Come motivazione per questo diniego, l’azienda ha affermato di trovarsi in una situazione difficile di mercato, con un calo di ordini e fatturato – spiega ancora Angiolini –. Ma se così stanno le cose, ci chiediamo perché allora venga richiesta in modo costante la prestazione di lavoro straordinario. Inoltre non parliamo di una piccola azienda artigiana in crisi, ma di una società da 15 milioni di euro di fatturato. Per quanto bassa possa essere la marginalità, i buoni pasto sono davvero una misura minima là dove non vi sia la mensa aziendale». Nel dettaglio, ad oggi la società, specializzata nella produzione per conto terzi di formulazioni chimiche applicate alla detergenza industriale, domestica, alla cura personale, degli animali e alla cosmesi, conta una cinquantina di dipendenti tra diretti e non: 18 impiegati, 23 operai e 15 lavoratori somministrati.
Per quanto riguarda invece i meccanismi premiali, afferma ancora il sindacato, «si conferma l’apertura al confronto non appena verrà presentata una proposta scritta su cui discutere».
«Bagni fatiscenti»
Agli aspetti più prettamente economici si aggiungono poi quelli attinenti alla salute e alla sicurezza sul lavoro, dall’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale (i cosiddetti Dpi) alla formazione, passando per la pulizia dei servizi igienici e delle docce. «Su questo fronte i lavoratori lamentano condizioni igieniche precarie – fa sapere ancora Angiolini –. Parliamo di bagni fatiscenti perché vengono puliti ogni due o tre giorni ma sono utilizzati tutti giorni dagli operai su due turni di lavoro. Purtroppo, nonostante le nostre segnalazioni, l’azienda non si è dimostrata più di tanto preoccupata: ci hanno detto di aver aumentato la frequenza dei turni di pulizia, ma i lavoratori affermano di non aver riscontrato cambiamenti. Per noi si tratta di una questione centrale, che non ha un riflesso economico, ma che è molto importante per la dignità dei lavoratori. Se poi pensiamo che stiamo parlando di una ditta che si occupa proprio della produzione di detersivi…».
All’assemblea dei lavoratori indetta per venerdì scorso dalla Uiltec hanno partecipato 34 dipendenti. La maggioranza di loro, circa una ventina, si è detta favorevole alle misure da prendere: la proclamazione dello stato di agitazione sindacale con il contestuale blocco degli straordinari e di ogni forma di flessibilità e un’ulteriore iniziativa di sciopero della durata di otto ore, con presidio dei lavoratori davanti all’azienda, previsto appunto per domani.
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