13 ottobre 2019 –  Trentino

Morti sul lavoro, 2019 anno nero «Ora fermiamo questa strage»

Sicurezza. Gli infortuni calano ma solo dell’1,6%, e in sette hanno già perso la vita quest’anno in Trentino
Oggi la giornata dedicata alle vittime. L’allarme dei sindacati: «Servono più controlli. E Vaia ha aumentato i pericoli»

Di lavoro si continua a morire, anche in Trentino. Nei primi mesi del 2019 le morti bianche, nella sola provincia di Trento, sono state sette: pari a quelle registrate nell’intero 2018. Secondo i dati Inail, aggiornati a fine agosto, sono invece in calo le denunce di infortunio: ma la flessione è solo dell’1,6 per cento. Inoltre, questo dato non tiene conto di tutto quello che succede nel mondo sommerso del lavoro in nero.
Oggi è la sessantanovesima giornata dedicata alle vittime degli incidenti sul lavoro. Per l’occasione, l’Anmil l’associazione fra i lavoratori mutilati e invalidi parteciperà alla messa alle 10 in Duomo a Trento.
«Dobbiamo unirci per porre un freno a questa strage», dice Walter Alotti, segretario generale dell’Uil del Trentino.
Anche perché i numeri da soli danno l’idea dell’emergenza, ma non raccontano nulla delle storie di queste vite spezzate, all’improvviso, in una giornata di lavoro. Né delle conseguenze di tanti infortuni.
I dati
Più nello specifico, le denunce di infortunio da gennaio ad agosto sono state 5.323, erano 5.414 nello stesso periodo del 2018. Fra questi, 3.488 sono maschi e 1.840 femmine. In totale 4.237 italiani e 1.086 stranieri. Le morti sul lavoro, come detto, sono state finora sette: nello stesso periodo, un anno fa, erano quattro. Sono praticamente raddoppiate. In tutti i casi del 2019, i morti sul lavoro in Trentino avevano meno di sessant’anni. In due casi avevano meno di 34 anni.
Stabili le denunce di malattie professionali: erano 278 da gennaio ad agosto 2018, nello stesso periodo del 2019 sono 270. Negli ultimi tempi, sono in aumento gli infortuni per chi ha più di cinquant’anni: sono quasi il 30 per cento del totale, que-
st’anno. Un dato che risente dei cambiamenti sia nell’aspettativa di vita sia nel mercato del lavoro.
Infortuni per Vaia
Manuela Faggioni (Cgil), presidente del Comitato consultivo provinciale Inail, spiega che proprio l’invecchiamento della popolazione apre nuove questioni, anche dal punto di vista sindacale: «Bisognerà trovare qualche soluzione, per esempio con la modifica degli orari di lavoro. Ma è una questione che va risolta in sinergia con i medici aziendali».
Non è l’unico problema. «I dati ci suggeriscono che serve un’attenzione maggiore per gli infortuni con i mezzi di trasporto: sono in aumento sia in itinere, ovvero per il tragitto da casa al lavoro, sia sul posto di lavoro». Parlano ancora una volta i numeri: gli infortuni con il mezzo di trasporto sono stati 422 da gennaio ad agosto, erano 410 nello stesso periodo un anno fa.
Ma anche Vaia, la tempesta che ha devastato il Trentino un anno fa, ha lasciato il segno: «Il taglio della legna è già di per sé una situazione lavorativa pericolosa. Con Vaia le condizioni sono peggiorate dice Faggioni -. Anche perché un conto è predisporre i corsi di formazione specifici per il personale di un’azienda. Un altro conto è quello che succede dopo un’emergenza: nei boschi lavorano anche i volontari e molte persone che non hanno nessuna formazione».
Proprio al lavoro “ai tempi di Vaia” sarà dedicato un incontro organizzato a fine mese dalla Cgil. A metà novembre, tutte le
organizzazioni sindacali organizzeranno un momento di approfondimento dedicato ai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza.
«Servono nuove misure»
Ma cosa serve davvero? Secondo Walter Alotti della Uil, «c’è bisogno di formazione e di un’informazione più capillari. In alcune realtà lavorative non sempre si ha la conoscenza delle leggi. Bisogna poi aumentare i controlli e prevedere anche un inasprimento delle sanzioni».
Secondo Alotti, i controlli dovrebbero essere aumentati anche al di fuori degli orari canonici di lavoro. Coinvolgendo anche «nuclei specialistici della polizia municipalizzata». I controlli dovrebbero essere aumentati anche nei boschi, soprattutto dopo Vaia.

 

Scarica il pdf: infortuni ART 131019