10 marzo 2022 – Corriere del Trentino

Nuovo ospedale. «Clausola sociale rafforzata per i mille addetti ai servizi»

Il rischio di un’ennesima battuta di arresto nell’appalto per la realizzazione del NOT lascia allibiti Cgil Cisl Uil, che non nascondono la loro preoccupazione per l’impatto che la situazione avrà anche sul versante occupazionale per quanto riguarda, almeno, i mille addetti che operano nei servizi in appalto, cioè negli impianti del calore, cucine e mense, pulizie e sanificazione. «È undici anni che si discute del nuovo ospedale e in questo lasso di tempo anche le norme in materia di appalto dei servizi sono mutate – fanno notare Maurizio Zabbeni, Michele Bezzi e Stefano Pichetti che per le tre sigle siedono al tavolo provinciale appalti -. Per quanto ci riguarda al di là di chi realizzerà la nuova struttura, che comunque dovrà essere fatta nel miglior modo possibile visto che è un’opera importante per la nostra collettività, esiste il problema della tutela dell’occupazione e delle condizioni economiche di chi andrà poi a lavorare al NOT».Collegato all’appalto NOT c’è quello sulla gestione dei servizi dell’Azienda sanitaria. Per i sindacati, dunque, deve essere prevista l’applicazione della clausola sociale rafforzata. «Tutti i settori in appalto riguardano servizi ad alta concentrazione di manodopera, dunque deve essere applicato il comma 4 dell’articolo 32 della legge provinciale sugli appalti. Non ci possono essere scorciatoie che ricadano sulla pelle dei lavoratori e delle lavoratrici. Per questa ragione crediamo sia urgente, al di là di chi poi si aggiudicherà in modo definitivo la costruzione del NOT, avviare subito un confronto per porre al centro il tema occupazionale e adeguare il testo dell’appalto nella direzione della massima tutela delle lavoratrici e dei lavoratori».

 

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