Il T – Mercoledì 26 Marzo 2025
Ospedale, due radiografi guasti e nelle cucine pavimento pericolante
Varagone (Uil): «Da due anni quello nuovo è fermo: non entra nelle sale»
ROVERETO
Il cuore del problema risiede in una precarietà cronica, che affligge il sistema scolastico trentino e colpisce indistintamente docenti, insegnanti di sostegno e personale Ata. Questo stato di precarietà incide sulla qualità dell’insegnamento. «Basta tagli. In Trentino il 25% dei docenti è precario e la media degli insegnanti che entrano di ruolo è di 45-50 anni. Ricordiamo ai consiglieri provinciali che la scuola non è un costo, ma un investimento». È il messaggio di Pietro Di Fiore, segretario provinciale di Uil Scuola, di fronte a Palazzo della Provincia. Ieri mattina Uil Scuola ha organizzato un presidio in piazza Dante con l’obiettivo di chiedere la stabilizzazione del personale insegnante, l’armonizzazione del contratto dei docenti della formazione professionale con quello dei colleghi della scuola provinciale, contratti dal primo settembre, l’aumento delle risorse per la fruizione del diritto allo studio a favore dei docenti che necessitano dell’abilitazione. Inoltre, maggiori fondi per il Fuis (Fondo unico delle istituzioni scolastiche), una revisione della card formativa. Il sindacato chiede stabilizzazione anche del personale amministrativo, tecnico ed ausiliario.
La denuncia
Il sindacato preme per i lavori urgenti ai locali di servizio dove il solaio è puntellato e i muri rovinati dalle infiltrazioni. «Si teme che stia per crollare tutto»
di Denise Rocca
Un solaio puntellato in più punti, soffitti dove le infiltrazioni sono visibili e più di qualche defaillance nei macchinari che utilizzano quotidianamente per garantire il servizio: i lavoratori che operano ogni giorno nelle cucine dell’ospedale Santa Maria del Carmine sono preoccupati per le condizioni della struttura. A dare voce al loro disagio e malcontento la Uil Sanità che accanto ai problemi strutturali della cucina denuncia anche la persistenza di carenze nel parco macchine di radiologia.
I macchinari per le radiografie
«I radiografi – spiega Varagone -, tutto il parco macchine di Rovereto a dire il vero, sono vecchi e andrebbero sostituiti perché per esempio mancano addirittura i ricambi se si guastano. A maggior ragione che ora l’ospedale di Rovereto è sede della scuola di specializzazione di radiologia». La situazione, che sul tema della radiologia era già emersa tanto che l’azienda aveva garantito nuovi acquisti, è peggiorata nelle settimane scorse spiegano i sindacati. «La diagnostica di pronto soccorso è ferma dai primi di agosto dello scorso anno – spiega Varagone – Nel frattempo il carico di lavoro è rimasto lo stesso pur avendo una diagnostica in meno. Una situazione assurda è che il macchinario per il pronto soccorso è stato comprato effettivamente, da ben due anni, ma è fermo e smontato perché i locali non sono adatti strutturalmente in quanto il soffitto è troppo basso. Da un paio di settimane o poco più la diagnostica 1 che sostituisce di fatto la diagnostica di pronto soccorso funzionava male e ora si è rotta quindi gli operatori possono solo fare toraci, mani, gomiti e hanno i macchinari portatili. Non è una situazione degna del secondo ospedale del Trentino, non è un servizio corretto per le persone e sottopone gli operatori ad un grande stress quando sono in prima linea a dover spiegare i disservizi al pubblico. Chiediamo che al più presto venga messo in funzione il macchinario acquistato e si proceda alla sostituzione degli apparecchi vetusti».
Le strutture di servizio
Ci camminano sopra tutti i giorni dalle 30 alle 40 persone, considerando cuochi, aiuti e personale di pulizia, così stima il sindacato che sulle condizioni del pavimento delle cucine dell’ospedale ha scritto alla direzione dell’azienda sanitaria lo scorso novembre segnalando la situazione. «Il personale sta lavorando con la paura che crolli tutto – spiega oggi Varagone (Uil Sanità) – la scorsa settimana anche un episodio brutto: si è rotta la caldaia (ora riparata, ndr) ma nessuno ha avvisato gli operatori delle cucine che hanno aperto i rubinetti dell’acqua e si sono ritrovati con un getto fortissimo di vapore acqueo che avrebbe potuto investirli e ustionarli». A novembre l’azienda sanitaria ha risposto alle segnalazioni. «Il solaio della cucina – la risposta dell’Apss – è stato messo in sicurezza tramite l’installazione tramite apposite puntellazioni posizionate al piano sottostante, un sistema che viene verificato trimestralmente da un professionista specificatamente incaricato. Tale intervento consente la prosecuzione delle attività di cucina per il tempo necessario a trovare idonea soluzione». La risposta che prosegue garantendo che si stava valutando la soluzione migliore per un intervento risolutivo è del 20 novembre scorso. «Non abbiamo più novità in merito – spiega Varagone – ad oggi non è stato fatto nulla e anzi la situazione peggiora: si vede chiaramente, a occhio nudo, che il pavimento si è mosso. Il personale è preoccupato».
Gli investimenti previsti
L’ospedale roveretano è oggetto di lavori in questi giorni, oltre 60 milioni di investimenti da mettere a terra entro il 2028 che in questo momento vedono avviata la ristrutturazione completa del terzo e quarto semipiano del nosocomio lagarino, oltre ad una serie di lavori più puntuali chiamati a sanare le difficoltà di una struttura che in alcune parti risale a fine Ottocento.
Scarica il pdf:
No Comments