Parità di genere. Le tre preferenze sono un passo indietro Cgil Cisl Uil: così si indebolisce la democrazia paritaria e si rende più difficile la partecipazione delle donne alla vita politica

Dichiarazioni dei segretari generali Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti

Ritornare alle tre preferenze sulle schede elettorali sarebbe un grave passo indietro per la nostra comunità. E non si facilita l’accesso  paritario di genere alle istituzioni  dei cittadini e delle cittadine oltre a svalutare la  parità di genere quale  priorità che riguarda il Trentino, o almeno le sue istituzioni.
Inoltre limitarsi ad affermare che non è l’imposizione di una doppia preferenza donna/uomo che facilita la partecipazione della popolazione alla vita politica e che servirebbe ben altro è solo ipocrisia. Siamo tutti consapevoli che la partecipazione femminile alla vita pubblica si costruisce con un percorso lungo che deve abbattere ostacoli culturali e materiali, oltre a creare un più diffuso e ampio sistema di conciliazione. Costringere la nostra comunità a tornare indietro ed arretrare da posizioni gia’ difficilmente raggiunte e’  cosa negativa, come e’ ipocrita l’affermazione di qualche politico che la previsione di un numero maggiore di preferenze ampli la possibilità di scelta dell’elettore quando i dati dimostrano che nella maggior parte dei casi sulla scheda elettorale si esprime una sola preferenza.

6 ottobre 2021