18 novembre 2017 – Trentino, Corriere del Trentino

Partecipate, Piazza Dante tratta. Disponibilità a ritirare la disdetta dell’integrativo. Confederali: si riparte

Il governatore Ugo Rossi si dice disponibile a ritirare la disdetta dei contratti integrativi nelle 12 società partecipate dalla Provincia di Trento, misura giudicata «punitiva» contro «l’ostinazione» dei sindacati a non accettare un contratto unico valevole per oltre 600 dipendenti, inquadrati al momento con contratti di terziario, metalmeccanico, bancario ecc. Contenti i confederali: «Senza la disdetta siamo pronti a riaprire il confronto».

Ieri pomeriggio la riunione dei delegati, che è servita a fare il punto della situazione dopo la «significativa» apertura del governatore. «Abbiamo ribadito al governatore i punti cardine della nostra proposta — hanno detto in assemblea i segretari generali Franco Ianeselli (Cgil), Lorenzo Pomini (Cisl) e Walter Alotti (Uil) —. Per i sindacati è necessaria una riorganizzazione delle società partecipate per poli, che non può comunque prescindere dal coinvolgimento dei lavoratori e dalla loro partecipazione a questo processo». L’obiettivo da perseguire deve essere un miglioramento organizzativo nell’azione delle società partecipate».

Sul fronte dei dipendenti è necessario realizzare «percorsi trasparenti per il riconoscimento delle competenze e delle professionalità, anche favorendo la mobilità tra enti». «Abbiamo ribadito la nostra contrarietà alla proposta di contratto unico presentata dalla Provincia — hanno proseguito i tre segretari —, sottolineando il malessere dei lavoratori, che hanno vissuto la proposta come orientata esclusivamente al contenimento dei costi. Pur consapevoli di questa necessità, riteniamo che essa debba avvenire dentro una strategia condivisa sugli obiettivi delle società, nel loro rapporto con la Provincia e con l’intera comunità».

Dopo la mossa di Rossi, i sindacati sono pronti a sedersi nuovamente al tavolo sul contratto, cercando di definire un accordo da applicare nell’ambito della riorganizzazione per poli delle società. «È possibile individuare, tra quelli attualmente applicati, uno o più contratti di riferimento, previa garanzia della salvaguardia dei trattamenti in essere ai dipendenti mediante processi di omogeneizzazione, così come può essere utile la definizione di “linee generali” su cui innestare la contrattazione integrativa aziendale. In ogni caso la valutazione dipenderà dal contributo effettivo che questo passaggio riuscirà a dare al miglioramento del sistema pubblico» concludono Ianeselli, Pomini e Alotti.

Scarica il pdf: partecipate ART 181117