Partecipate, senza la disdetta pronti a riaprire il confronto

L’assemblea dei delegati dà mandato per sedersi nuovamente al tavolo.

Sindacati: la trattativa sui contratti non può prescindere dalla riorganizzazione delle società, che dovrà vedere il coinvolgimento dei lavoratori e la valorizzazione delle loro professionalità

 

I sindacati sono disponibili a riaprire il confronto contrattuale per tutti i lavoratori delle società partecipate, vista la significativa apertura sul ritiro della disdetta di tutti i contratti integrativi. E’ questo il mandato che l’assemblea dei delegati ha dato alle confederazioni, Cgil Cisl Uil, nella riunione di oggi pomeriggio.

L’incontro è servito per fare il punto sulle novità emerse dal confronto tra i segretari generali e il presidente Rossi, ieri pomeriggio.

“Abbiamo ribadito al governatore i punti cardini della nostra proposta – hanno detto in assemblea Franco Ianeselli, Lorenzo Pomini e Walter Alotti -. Per i sindacati è necessaria una riorganizzazione delle società partecipate per poli, che non può comunque prescindere dal coinvolgimento dei lavoratori e dalla loro partecipazione a questo processo”. L’obiettivo da perseguire deve essere un miglioramento organizzativo nell’azione delle società partecipate.

Sul fronte dei dipendenti è necessario realizzare percorsi trasparenti per il riconoscimento delle competenze e delle professionalità, anche favorendo la mobilità tra enti. “Abbiamo ribadito la nostra contrarietà alla proposta di contratto unico presentata dalla Provincia – hanno proseguito i tre segretari -, sottolineando il malessere dei lavoratori, che hanno vissuto la proposta come orientata esclusivamente al contenimento dei costi. Pur consapevoli di questa necessità, riteniamo che essa debba avvenire dentro una strategia condivisa sugli obiettivi delle società, nel loro rapporto con la Provincia e con l’intera comunità”.

Preso atto, dunque, dell’importante disponibilità espressa dal presidente Rossi di ritirare la disdetta degli integrativi i sindacati sono pronti a sedersi nuovamente al tavolo di confronto sul contratto, cercando di definire un accordo da applicare nell’ambito della riorganizzazione per poli delle società. “E’ possibile individuare, tra quelli attualmente applicati, uno o più contratti di riferimento, previa garanzia della salvaguardia dei trattamenti in essere ai dipendenti mediante processi di omogeneizzazione, così come può essere utile la definizione di “linee generali” su cui innestare la contrattazione integrativa aziendale. In ogni caso la valutazione complessiva su questo strumento, per le organizzazioni dei lavoratori, dipenderà dal contributo effettivo che questo passaggio riuscirà a dare al miglioramento del sistema pubblico allargato trentino” concludono Ianeselli, Pomini e Alotti.

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