12 novembre 2021 – Trentino, Corriere del Trentino

Pioggia di critiche sul Garante Biasi «Ho agito bene. Dimissioni? Vedrò»

Il referente dei minori fu indicato dalle minoranze. Ma i dem prendono le distanze: frasi errate

TRENTO Inopportuno. Sbagliato. Addirittura improprio. Questi sono solo alcuni dei duri aggettivi utilizzati da più parti per stigmatizzare la presa di posizione del Garante dei Minori contro il green pass e le mascherine per i ragazzi. Una sonora bocciatura che viene proprio dagli scranni di coloro che lo avevano indicato, come i membri del Pd. Fabio Biasi però non arretra di un millimetro: «Il Garante non prende posizione in virtù di opportunità politiche o peggio ancora partitiche, ma deve tutelare dei diritti. Dimettermi? Possono sfiduciarmi se vogliono, valuterò cosa succede e prenderò le mie decisioni».

Biasi ha inviato una lettera dura a Fugatti, assessori e consiglieri. Una lettera in cui riportava il malessere di 312 genitori «per la situazione di grave disagio e sofferenza che stanno vivendo bambini, ragazzi e le loro famiglie». Ma non si è fermato qui: ha attaccato il green pass come strumento «che comporta inammissibili limitazioni al concreto esercizio dei diritti», l’uso diffuso anche in posizione statica delle mascherine a scuola, e «i rischi» del «farmaco vaccinale sperimentale». Frasi che non sono piaciute al governatore Fugatti, ma nemmeno ai componenti dell’opposizione dalle cui fila venne a suo tempo l’indicazione di Biasi come Garante. In una nota i consiglieri provinciali del Pd riferiscono di aver appreso con «stupore e sconcerto le affermazioni, che giudicano sbagliate e inopportune da parte del Garante dei minori. È inaccettabile e difficilmente compatibile con la delicata funzione istituzionale ricoperta la contestazione di una legge dello Stato che — continuano — ha reso possibile il contenimento della diffusione della pandemia da Covid-19. Riconosciamo al Garante l’impegno costante a tutelare il superiore interesse dei minori ma non possiamo condividere le sue valutazioni» concludono. Sulla stessa falsariga Lucia Coppola (Europa Verde) che parla di dichiarazioni «inopportune e improprie» contro un governo che invece «tutela la salute dei suoi cittadini. Un organo di garanzia avrebbe dovuto mostrare maggior attenzione al ruolo ricoperto. È incredibile per altro — aggiunge — che ci sia ancora qualcuno che ritiene questo vaccino sperimentale». Anche Paolo Zanella (Futura) pensa che il garante abbia «travalicato i suoi compiti» e di qui l’auspicio che «riveda la propria posizione». Ugo Rossi (Azione) definisce le sue posizioni «inaccettabili» e Pietro De Godenz «fuorvianti». Se il presidente del Consiglio Walter Kaswalder prende ancora un giorno per commentare, intervengono i sindacati. Walter Alotti e Andrea Grosselli, segretari di Uil e Cgil, difendono mascherine e green pass, «misure che fino a oggi hanno permesso agli studenti di frequentare la scuola in presenza». Le affermazioni di Biasi dunque prestano il fianco per i sindacati a «posizioni antiscientifiche che chi rappresenta un’istituzione non dovrebbe in alcun modo sostenere».

Una pioggia di critiche che potrebbe spingere Biasi a fare un passo indietro? Tecnicamente il consiglio può sfiduciarlo, per «gravi motivi connessi all’esercizio delle sue funzioni» e con la maggioranza dei due terzi. Ma forse si spera che non si debba arrivare a tanto. È tutto da vedere, lui stesso, per ora, prende tempo. «Vedrò cosa succede e prenderò le mie decisioni» afferma, ribadendo tuttavia l’assoluta bontà del suo operato: «Il garante — spiega — è un difensore dei diritti, non delle posizioni politiche; nel momento in cui centinaia di persone mi segnalano delle problematiche non posso metterle nel cassetto. Ovvio, poi le dico nel modo che ritengo più opportuno per stimolare un dibattito. Su questi temi — ragiona — la politica oggi è un po’ assente, tutta adagiata su un pensiero unico. Ribadisco che il green pass è uno strumento illegittimo: e siccome qualcuno ha parlato di intervento improprio, sottolineo che non posso limitarmi ai minori ma devo tutelare anche le loro famiglie, le tensioni che queste vivono si riflettono sui figli. Se sono stato eccessivo mi sfiduceranno: conoscevo le conseguenze di questa cosa, ma non potevo tacere» conclude.

La Consulta dei genitori, guidata da Maurizio Freschi, chiarisce per parte sua di non aver «inviato alcune richiesta al garante trattandosi dell’applicazione di disposizioni nazionali. Entrando nello specifico dei quesiti posti si può rilevare come alcuni di essi abbiano attinenza con problematiche reali». Freschi cita ad esempio «alcuni disagi registrati con richieste di tampone per ore curriculari» e la decisione di «optare per parametri ante covid nella formazione delle classi che hanno limitato ulteriormente i margini di distanziamento».

 

Scarica il pdf: Garante ART 121121 3