1 novembre 2017 – Trentino, Corriere del Trentino

L’accordo trovato dopo mesi di discussioni dovute alla disdetta unilaterale. Si punta sulla qualità

A metà dicembre dell’anno scorso Confindustria, Artigiani e Cooperazione avevano disdetto il contratto integrativo dei lavoratori del porfido. Ieri ne è stato firmato uno nuovo, dopo una lunga trattativa, con un accento maggiore sulle produzioni di qualità.

Il blocco dell’integrativo rischiava di portar via dalle buste paga dei 500 lavoratori del comparto fino al 30% di stipendio. Ieri invece si è arrivati a «testo innovativo che aggiorna alcuni vecchi istituti come il cottimo e il premio presenza». Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil spiegano: «Vengono soppressi alcuni automatismi economici e normativi legati a prassi consolidate, per fare spazio ad elementi innovativi che incentivino il settore a ricercare un più alto valore aggiunto. Il porfido attraversa da anni una crisi profonda, le cui ragioni stanno anche nella concorrenza interna tra aziende locali, che ha portato a ridurre la qualità al solo scopo di fare quantità e tirare sui prezzi. Una scelta che ha mostrato tutti i suoi limiti, con ricadute pensanti anche sul piano dell’occupazione e delle condizioni di lavoro».

Confindustria, Artigiani e Coop osservano: «Sindacati e categorie hanno condiviso la necessità ormai improcrastinabile di procedere a riformare strutturalmente il vecchio contratto, adeguandolo alle attuali condizioni economicosociali e alla richiesta di qualità che il mercato sempre di più impone, anteponendo agli interessi di parte l’obiettivo generale della crescita dell’intero comparto».

Tra le novità più significative del testo l’introduzione del «cottimo di qualità», con una diversa valutazione collegata non più solo alla quantità. Cambia anche il premio presenza, che diventa un premio di risultato di settore fondato, anche in questo caso, su elementi qualitativi. Viene definito, inoltre, un nuovo regime di riduzione dell’orario che restituisce ai lavoratori 44 ore, dando loro la possibilità di decidere come usufruirne; mentre prima queste ore erano già predeterminate.

Viene rivisto il regolamento della commissione paritetica di settore, con l’integrazione del fondo di solidarietà che potrà aiutare i lavoratori di fronte a situazioni critiche straordinarie, in caso di licenziamento, a sostegno di prestazioni di welfare aggiuntive, della previdenza completare o dei prepensionamenti.

Il nuovo testo pone particolare attenzione anche alla dimensione della salute e della sicurezza sul lavoro. In quest’ottica si inserisce l’ingresso di Centrofor, ente bilaterale del settore edile, nel ruolo di consulente per la verifica delle condizioni di lavoro nelle cave. «In sostanza Centrofor ricoprirà anche nel settore del porfido il ruolo che oggi riveste nel settore edile, con verifiche puntuali nei cantieri — spiegano i sindacati —. Una misura importante per un settore in cui le condizioni di lavoro non sono facili».

Infine l’accordo prevede l’introduzione di una commissione di conciliazione paritetica che potrà ricomporre in termini bonari gli eventuali contenziosi in tema di contestazioni relative alla qualità di prodotto e di processo. La commissione potrà essere deferita dal datore o dal lavoratore ed ha finalità di raffreddamento e contenimento del contenzioso.

L’intesa annulla la disdetta unilaterale: fino a gennaio 2018 le parti lavoreranno insieme per armonizzare il vecchio testo con l’accordo di ieri.

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