18 settembre 2019 – Trentino, Corriere del Trentino

Portierato, partono le cause di lavoro

Appalti. I sindacati a Fugatti: «La nostra legge è tra le più avanzate,
la si utilizzi a pieno»

TRENTO. «La legge provinciale sugli appalti è migliorabile, ma è tra le più avanzate a livello nazionale in merito alla tutela dei lavoratori. Ma la Provincia ed Apac (Azienda provinciale appalti e contratti) non hanno voluto utilizzare a pieno le possibilità offerte dalla legge, che tutela i posti di lavoro e gli stipendi. Per questo scon i lavoratori del portierato d’ateneo andremo in tribunale, le regole giuste ci sono già». Così i segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil hanno annunciato alla stampa la battaglia legale per far valere integralmente le clausole sociali previste nella normativa sugli appalti, che tutelano il numero di posti di lavoro e il livello salariale degli addetti. Tutto ciò in vista del maxi-bando per i servizi che coinvolgerà 1300 lavoratori nel 2020. La scelta di Apac ha danneggiato i lavoratori coinvolti nelle vertenze in corso, ha spiegato Lorenzo Pomini, segretario Cisl Trentino: «Il personale di portineria dell’università continua a svolgere il suo lavoro con uno stipendio quasi dimezzato, a causa degli estremi ribassi portati dalle cooperative che organizzano il servizio. Da un lato la Provincia risparmia sul costo del lavoro, ma dall’altra deve spendere di più in ammortizzatori sociali». Maurizio Zabbeni, rappresentante Cgil al “tavolo appalti” con la Provincia, ha rilanciato l’esigenza di una stazione appaltante unica che gestisca tutti gli appalti: «Serve un’unica autorità che si attenga rigorosamente alle prescrizioni di legge, senza metterci “del suo”, con interpretazioni che sfavoriscono i lavoratori nella logica del risparmio. Apac forse si fa condizionare dal timore di finire davanti alla Corte dei conti». Franco Ianeselli, segretario Cgil Trentino, ha richiamato la giunta al confronto con i sindacati: «Dopo diverse richieste, finalmente Fugatti ha consentito a riceverci il 30 settembre. Una delle correzioni da introdurre nella legge sugli appalti è proprio l’introduzione di un confronto obbligatorio con i sindacati che avvenga prima dell’avvio dei bandi». Walter Alotti, segretario Uil, ha promosso l’idea di una centrale unica degli appalti, con una precisazione: «Esiste il rischio che una stazione unica prenda decisioni politicizzate. È importante che rivesta una funzione solo tecnica, scrivendo bandi di gara di qualità, e non si faccia trascinare dalle pressioni della politica a risparmiare».

 

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