Trentino, Corriere del Trentino – 04 novembre 2022

Precipita da dieci metri di altezza, muore un operaio

Mario Franzinelli, 56 anni, stava lavorando in un cantiere ad Arco. È la tredicesima vittima da inizio anno

TRENTO Un altro lavoratore ieri sera non è tornato più a casa. Un altro incidente sul lavoro, un’altra vita spezzata. È accaduto in un cantiere edile ad Arco. Mario Franzinelli, operaio della ditta Santoni Vetro, di Ledro, aveva solo 56 anni.
La tragedia si è consumata in pochi attimi, una manciata di minuti dopo le 14.30. Franzinelli stava lavorando all’ultimo piano di un condominio in costruzione in via Galas nel centro di Arco, stava effettuando alcune misurazioni per le rifiniture quando, all’improvviso, ha perso l’equilibrio ed è precipitato da un’altezza di dieci metri. Un volo che purtroppo non ha lasciato via di scampo all’uomo. È accaduto tutto in fretta davanti agli occhi di alcuni colleghi che, impotenti, non hanno potuto fare nulla per salvarlo. La chiamata d’allarme al numero unico di emergenza, la corsa disperata dei sanitari del 118, intervenuti con l’ambulanza e l’elicottero non è purtroppo bastata a salvare il cinquantaseienne. Per un’ora i sanitari hanno tentato di strappare l’operaio al suo triste destino ma non c’è stato nulla da fare. Ora spetterà ai carabinieri della compagnia di Riva del Garda e agli ispettori dell’Uopsal ricostruire la dinamica dell’incidente.
Franzinelli è la tredicesima vittima dall’inizio dell’anno. «Un dato inaccettabile», affermano i sindacati che esprimono vicinanza alla famiglia di Franzinelli. E la domanda sull’efficacia dei controlli di fronte a un’altra tragedia sul lavoro sorge spontanea. Sono i sindacati a chiederlo e a sollecitare la giunta Fugatti. «L’edilizia — ricordano i responsabili di Fillea, Filca e Fenalt, Marco Benati, Fabrizio Bignotti e Matteo Salvetti — è uno dei settori in cui si riscontra il numero più elevato di infortuni. Non è ancora chiaro cosa è accaduto, ma resta il fatto che un lavoratore non tornerà a casa e questo non ci può lasciare indifferenti». I sindacati chiedono un aumento dei controlli. «La spinta del bonus 110% e del Pnrr non si può pagare con un tributo di infortuni e vite umane. È necessario avviare anche in Trentino la figura del rlst in edilizia». Sulla tragedia intervengono anche i responsabili delle politiche per la sicurezza di Uil, Cisl e Cgil che chiedono più prevenzione e «meccanismi di premialità per le aziende che investono sulla sicurezza».

 

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