05 marzo 2021 – l’Adige
«Premio miraggio, non ci stiamo». Filcams, Fisascat e Uiltucs prendono posizione sulla trattativa con i vertici di Coop Alto Garda
La trattativa sul rinnovo del contratto aziendale, scaduto a dicembre, per i 150 lavoratori della Coop Alto Garda non è chiusa. «Non dovranno essere però i dipendenti a pagare di tasca loro per gli errori di gestione che hanno portato alla situazione finanziaria degli ultimi anni». Lo sostengono i sindacati che la prossima settimana affronteranno insieme agli addetti i punti di maggiore distanza tra le due piattaforme contrattuali, quella aziendale e quella unitaria di Filcams, Fisascat e Uiltucs.
Tra i nodi del contendere, ancora una volta, il premio di risultato che, come anticipato sulla nostra edizione di ieri, i vertici di Coop Alto Garda vogliono trasformare da fisso in variabile. «Semplice la spiegazione – sottolineano all’unisono Francesca Dellai, Lamberto Avanzo e Vassiolios Bassios – L’attuale situazione finanziaria della società, l’incertezza economica e la concorrenza sempre più forte non consentono più di assicurare una quota fissa mensile aggiuntiva». Da qui la necessità di trasformare quello che nel precedente integrativo era un «premio fisso» in un riconoscimento «variabile» legato ai risultati di esercizi degli otto punti vendita presenti sul territorio altogardesano.
Una posizione opposta a quella dei sindacati, che non solo puntano a mantenere certo il premio, ma contestano anche i criteri che Coop Alto Garda vorrebbe fissare per il suo raggiungimento. “Si tratta di risultati e performance aziendali difficilmente conseguibili nella situazione attuale – spiegano Francesca Delai, Lamberto Avanzo e Vassiolios Bassios – Se Coop Alto Garda pretende di far pagare ai lavoratori e alle lavoratrici le conseguenze di una gestione non accurata della società, noi non ci stiamo. Nessuno dei parametri che il cda vorrebbe imporre dipendono dai lavoratori. Non ci interessa un premio che si rivela solo un miraggio» è il messaggio chiaro che le organizzazioni di categoria inviano al presidente Paolo Santuliana e a tutto il consiglio d’amministrazione di Coop Alto Garda.
I sindacati contestano anche le richieste che la Coop avanza sul piano normativo. «Chiedono maggiore flessibilità – affermano i rappresentanti dei lavoratori – anche ai part time, maggiore disponibilità alla mobilità dei punti vendita e sulle plurimansioni, senza alcun riconoscimento per i lavoratori. Siamo disponibili a discutere, ma è fondamentale che anche l’azienda si muova in questa direzione», concludono i tre sindacalisti.
Scarica il pdf: ADIGE Coop ART 050321
No Comments