Produttività del sistema trentino. Per tornare a crescere più investimenti e politiche selettive Confronto alle assemblee generali di Cgil Cisl Uil: pronti a fare la nostra parte, ma chiediamo coerenza nelle decisioni ed equilibrio nelle politiche pubbliche

Si è discusso di produttività questa mattina nelle assemblee unitarie di Cgil Cisl Uil. Delegati e delegati hanno partecipato ad un approfondimento sull’andamento della produttività in Trentino. Focus sul rallentamento del nostro territorio con un’analisi su criticità e possibili percorsi da condividere per ricominciare a crescere grazie al contributo anche dell’Ocse Trento.

 

All’incontro, a cui ha preso parte anche l’assessore allo Sviluppo Economico e al Lavoro Achille Spinelli, le tre confederazioni hanno rivendicato di essere state le prime a sollecitare un tavolo trasversale sulla produttività in Trentino, proprio per comprendere le ragioni del rallentamento della crescita di questo indicatore che incide in modo importante sulla produzione di ricchezza, sulle retribuzioni e la qualità del lavoro e sul benessere complessivo di una comunità. “Fino ad oggi – hanno sottolineato Cgil Cisl Uil – il Trentino ha scelto una via bassa puntando sul contenimento dei costi per favorire la crescita. Una scelta che non ha pagato in termini di produttività rimasta sostanzialmente ferma dal 2000. Serve al contrario puntare su una via alta, spingendo sugli investimenti delle imprese e aumentando i salari”.

Per i sindacati pubblico e privato devono continuare ad investire in innovazione. “E’ tempo anche che le politiche pubbliche di sostegno agli investimenti siano selettive. Dobbiamo analizzare le ricadute delle misure pubbliche di sostegno. Siamo consapevoli che far crescere la produttività in un sistema come quello trentino non è semplice, ma chiediamo coerenza nelle politiche, valutazione degli impatti degli investimenti pubblici sull’intero sistema e selettività”.

Dal sindacato anche un’apertura alla Giunta provinciale. Alle parole dell’assessore Spinelli con cui questi ha auspicato di trovare nel sindacato confederale un interlocutore non solo serio, ma interessato ragionare su decisioni anche difficili e un partner su cui condividere analisi e strategie Cgil Cisl Uil hanno risposto di essere pronti a fare la propria parte con responsabilità, senza rinunciare anche ad un’azione di pungolo.

In apertura di confronto la professoressa Chiara Tomasi dell’Università di Trento ha tracciato un’analisi dell’andamento della produttività in Italia, proponendo un confronto a livello europeo e internazionale. Non molto confortante il quadro emerso visto che l’Europa è negli ultimi anni fanalino di coda della crescita internazionale e l’Italia, a confronto dei Paesi Ue si colloca a sua volta agli ultimi posti.

Tra le cause della limitata crescita italiana il nanismo delle imprese, ridotti investimenti in ricerca e sviluppo, ma anche la ridotta efficienza del sistema istruzione e di quello giudiziario, le difficoltà di accesso al credito.

Sulle dinamiche della produttività in Trentino si è soffermato invece l’Ocse, con Alessandra Proto responsabile del Centro di sviluppo locale OCSE Trento e Carlo Menon, ricercatore presso il Centro di sviluppo locale OCSE Trento. E’ stato illustrato il rapporto sulle dinamiche della produttività in Trentino che trovare a questo link e in sintesi nelle slides allegate.

A questo link alcune foto https://photos.app.goo.gl/xB5e9L56wesudsYx9

Scarica il pdf: 01229edf-it