16 dicembre 2017 –  Corriere del Trentino, Trentino

PROIETTI (Uil): modifica in arrivo
«Laborfonds più ricco con contributo delle imprese»

Laborfonds più ricco, si amplia il ventaglio di scelte previdenziali per i lavoratori trentini. Il fondo pensionistico negoziale istituito in Regione Trentino-Alto Adige, con il contributo di datori di lavoro e lavoratori, si avvarrà di un versamento obbligatorio dell’1% degli accantonamenti previdenziali da parte delle imprese: questo è uno dei risultati ottenuti dalle mobilitazioni sindacali che hanno concorso agli emendamenti alla legge Fornero, presenti nella nuova legge di bilancio. Domenico Proietti, segretario confederale della Uil, presente a Trento per un tavolo di discussione con gli iscritti al sindacato, illustra i risultati delle iniziative sindacali: «La vertenza non è chiusa, perché sono ancora necessarie delle modifiche sostanziose, ma abbiamo aperto una breccia. Ci sono stati passi in avanti significativi: si sono aggiunte quattro nuove categorie di lavori usuranti nell’elenco di quelli che potranno accedere prima all’Ape sociale, cioè gli operai agricoli, i siderurgici, i lavoratori marittimi e della pesca. Si porta dunque a 15 il numero delle categorie che meritano l’attenzione particolare del sistema pensionistico. Verrà poi introdotta una commissione scientifica che mapperà l’aspettativa di vita a seconda del lavoro svolto, in modo da orientare in maniera più efficace la legge». Tra le altre novità introdotte dall’emendamento alla legge di bilancio c’è una più precisa definizione dei requisiti per l’Ape sociale nel settore dei lavoratori dell’edilizia. Sul lato della sostenibilità economica del sistema pensionistico italiano, Proietti si dice ottimista: «Il sistema italiano è sul lungo termine più sostenibile di quello francese o tedesco: il dato reale della spesa previdenziale è dell’11% della spesa pubblica, migliore di quello dei concorrenti europei». Un’altra modifica riguarda l’equiparazione della fiscalità incentivante per i fondi pensione integrativi, estesi al lavoratore pubblico, che finora ne era escluso. Proietti lancia poi una sfida per i prossimi anni: «Per i sindacati confederali, l’obiettivo da raggiungere nella prossima legislatura sarà quello di ottenere la flessibilità pensionistica per tutti a 63 anni».

Scarica il pdf: Laborfonds-ART161217