15 ottobre 2016 – Trentino

Pubblico impiego, 3% di aumento sul tabellare

La proposta della Pat. I sindacati: anticipare al 2017 parte delle risorse, no alla pagellina

È cominciata ieri all’Apran la trattativa sul rinnovo del contratto per 13 mila lavoratori pubblici di Provincia, Comuni, Comunità di valle e case di riposo.

Nella bozza di accordo inviata ai sindacati con le linee guida date dalla Provincia viene proposto un incremento del 3% sullo stipendio tabellare, a regime nel 2017.

Sulle progressioni orizzontali, la Provincia propone di provvedere a quelle di prima e seconda posizione, mentre le altre resterebbero bloccate. Prevista anche la reintroduzione della valutazione dei dipendenti da parte del dirigente, che influenzerebbe sia il premio sia le progressioni.

Apran chiede anche di recepire la norma nazionale che inasprisce il codice disciplinare per le false attestazioni di servizio.

I sindacati hanno proposto unitariamente di anticipare al 2017 una parte delle risorse stanziate sul 2018.

«La Fp Cgil chiede un aumento al 4% sul tabellare e subito le progressioni orizzontali per tutto il personale che ha già maturato i requisiti previsti dal contratto», spiega il segretario Giampaolo Mastrogiuseppe. «Quanto al Foreg «Rigettiamo l’idea che sia il dirigente a decidere la quota obiettivi specifici sui quali, semmai, possiamo cercare una nuova soluzione. Stanno provando a reintrodurre la pagellina, che non ha mai funzionato (come la stessa Provincia ha riconosciuto) e non funzionerà mai». No anche alla proposta di eliminare la clausola del contratto che destina alle progressioni le risorse dei pensionamenti: «Rinunceremmo di fatto alle progressioni».

Per la Cisl Fp si tratta di un accordo «che contiene molte insiede e condizioni normative inaccettabili, le risorse sono insufficienti», lamenta il segretario Pierachille Dalledonne. «Anticipare le risorse previste per l’anno 2018 consentirebbe di arrivare ad un acconto con dei tabellari che si aggirerebbero intorno agli 80 euro mensili (da gennaio 2017) sul livello medio e all’avvio di una progressione per tutto il personale, ovviamente con i vecchi criteri. Aspettiamo la risposta della giunta che si è riservata una valutazione».

Per Maurizio Valentinotti (Fenalt) «la piattaforma Apran non va bene perché manca un quadro completo sui tre anni».

Scarica il pdf: pubblico-impiego-art-151016