l’Adige – 22 giugno 2022

Puntellato il magazzino dell’ospedale

Il magazzino sotto la cucina dell’ospedale Santa Maria del Carmine di Rovereto è stato puntellato per rimediare ai danni provocati da un’infiltrazione di acqua. L’infiltrazione, che ha portato al cedimento di una soletta, arriva dal solaio della cucina e sarebbe in corso da due anni. I problemi del solaio però, secondo i sindacati, sarebbero emersi addirittura nel 2016. Sono una ventina, sette lavoratori e lavoratrici in magazzino e una decina nelle cucine, gli addetti coinvolti. I timori dei dipendenti sono stati espressi da una lettera urgente della Funzione pubblica Cgil a cui, dice il sindacato, l’Azienda sanitaria non ha finora risposto. Ora il caso arriva in Consiglio provinciale con un’interrogazione del consigliere di Futura Paolo Zanella. Ma la vicenda dello scantinato puntellato non è il solo problema del nosocomio roveretano. La pressione sul Pronto soccorso carente di medici continua e ora si aggiunge il carico di lavoro di Radiologia, che lo scorso weekend ha dovuto far fronte ad un afflusso elevato da Arco dove erano rotte due apparecchiature radiologiche.
«Due giorni fa il piano sottostante le cucine dell’ospedale di Rovereto è stato puntellato in diversi punti per presunti danni strutturali al solaio scrive Zanella nell’interrogazione al presidente della Provincia Maurizio Fugatti e all’assessora alla salute Stefania Segnana Pare che da due anni dalle cucine dell’ospedale vi fosse una infiltrazione d’acqua la cui origine non è mai stata individuata. Il problema è stato pertanto risolto con il posizionamento di una vasca di raccolta svuotata periodicamente. Sembra che ciò che ha reso necessario il puntellamento d’urgenza sia la medesima perdita che negli anni può aver danneggiato irrimediabilmente la struttura».
Zanella chiede se l’ospedale abbia subito danni strutturali e di che entità, se questa situazione sta avendo ripercussioni sull’utenza, se il servizio pasti per i pazienti ha subito modifiche nell’organizzazione e in che modo e con quali tempi si pensa di procedere a riparare i danni. Il direttore del Santa Maria del Carmine Michele Sommavilla, che sulla questione in generale rimanda all’Azienda sanitaria provinciale, afferma che «i problemi sono risolti in questo momento».
«I problemi del solaio risalgono al 2016 e li abbiamo denunciati più volte sottolinea il segretario generale della Funzione pubblica Cgil Luigi Diaspro La settimana scorsa, dopo la segnalazione di lavoratori e delegati, abbiamo mandato una lettera urgente all’Azienda. La puntellatura del magazzino preoccupa chi lavora lì. Sollecitiamo l’incontro sulle condizioni di sicurezza».
«La situazione necessita di un intervento importante prosegue Diaspro rifacimento del solaio come minimo, con conseguente spostamento dei servizi cucina e magazzino e relativo personale, che consta di circa sette unità per il magazzino e una decina per la cucina. Questo è solo uno dei problemi di una struttura molto vecchia in cui è stata fatta pochissima manutenzione negli anni». Si aspetta la relazione di uno studio di ingegneria per capire se i pilastri hanno problemi. Per quanto riguarda i problemi emersi al Pronto soccorso di Rovereto, e comuni ad altri ospedali trentini, «giovedì (domani ndr) ne parleremo in assemblea dice Diaspro Secondo noi affidare il servizio a cooperative di professionisti è una scelta sbagliata». Come ha confermato l’assessora Segnana in Consiglio provinciale, l’Unità operativa medicina d’urgenza e pronto soccorso del Santa Maria del Carmine dovrebbe avere in organico 57 operatori, di cui 15 medici, mentre ha 48 operatori tra cui 8 medici che stanno per diventare 6. Di fronte all’emergenza, sono stati chiamati 8 liberi professionisti, ma per i turni di notte restano disponibili solo 4 dottori.
Giuseppe Varagone, segretario della Uil Flp Sanità, rimarca che su questi nodi «l’assessora dovrebbe convocare al più presto un tavolo tecnico con i sindacati». Ma intanto la situazione diventa difficile a Radiologia, questa volta non perché manchino operatori a Rovereto, ma per l’aggravio dei pazienti che arrivano dall’ospedale di Arco dove il sabato e la domenica è stato tolto il medico. «Quest’ultimo fine settimana ad Arco sono rimaste rotte per oltre 24 ore le due apparecchiature per la radiologia tradizionale spiega Varagone Si poteva fare la radiografia del torace con la macchina portatile, ma non altri tipi di radiografie che invece sono andate a Rovereto, tre-quattro ambulanze in una notte. È almeno il secondo episodio in poco più di un mese e il terzo nell’anno». Come aveva detto venerdì scorso all’Adige il direttore dell’ospedale di Arco Luca Fabbri, si tratta di apparecchiature molto vecchie, per una delle quali è in corso la gara per la sostituzione.

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