31 dicembre 2021 – Trentino

Rifiuti, aumenti fino al 15% nei Comuni meno virtuosi «Siamo stati obbligati»

TRENTO Oltre all’aumento delle bollette di luce e gas, di cui dovranno fare le spese tutti gli italiani, nel 2022 i trentini dovranno pagare di più anche per la tariffa dei rifiuti. Il rincaro sarà del 5% nei comuni più virtuosi nella raccolta differenziata e fino al 15% in quelli meno virtuosi. Perché? La discarica di Ischia Podetti è arrivata al capolinea e quelle di Monclassico e Imer non sono sufficienti, ergo bisogna coprire i costi dello smaltimento dei rifiuti nei termovalorizzatori che si trovano fuori provincia. «Siamo stati obbligati» ha affermato ieri mattina nella conferenza stampa di giunta il vicepresidente e assessore all’ambiente Mario Tonina.

«Di fatto — ha osservato — questa situazione è stata ereditata dalle giunte degli ultimi 30 anni, perché si è sempre cercato di posticipare il problema senza mai pensare a forme di gestione diverse». Di qui la delibera, adottata ieri dalla giunta provinciale, che approva in via preliminare il quinto aggiornamento del Piano provinciale di gestione dei rifiuti: dalle attività di riduzione dei rifiuti a quelle di potenziamento della raccolta differenziata, dall’incentivazione dei principi di economia circolare alla definizione (con il supporto di Università e Fbk) di migliori tecnologie per il trattamento del rifiuto indifferenziato. Si parla espressamente di «obiettivo di autosufficienza territoriale a». A fine marzo, al termine di un percorso di confronto con il Consiglio delle autonomie locali, la commissione consiliare permanente e i cittadini, ci sarà l’adozione definitiva della delibera.

«Nel corso del 2022 — ha aggiunto l’assessore — vorremmo trovare le soluzioni che possano dare quelle risposte che tutti si aspettano». Tonina non ha citato la parola «termovalorizzatore», ma era sottintesa nelle «possibili soluzioni tecnologiche». A domanda esplicita, riguardo la realizzazione di un impianto in Trentino, ha risposto così: «Eventualmente questa decisione maturerà il prossimo anno dopo un dialogo a 360 gradi con i territori. È arrivato il momento di prendere una decisione, ma non spetta solo a questa giunta. Oggi la tecnologia ci aiuta, valutiamola bene fino in fondo, diversamente vorrebbe dire esportare i rifiuti anche in futuro: è una questione di responsabilità».

Intanto ieri è stata approvata un’altra delibera, su proposta del presidente Maurizio Fugatti, che ha determinato l’aumento della tariffa per lo smaltimento dei rifiuti urbani (invariata dal 2017): da 160 euro a tonnellata a 225 euro. Per i rifiuti speciali sarà di 225 euro a tonnellata fino a 10 tonnellate all’anno (e di 260 euro a tonnellata per quantitativi superiori). Questo perché, su una previsione di 75.500 tonnellate di rifiuti da smaltire nel 2022, non basteranno né le discariche di Monclassico e Imer né i termovalorizzatori di Bolzano e Dalmine (Bergamo). Sarà quindi necessario smaltire fuori provincia circa 30.000 tonnellate di rifiuti, prevedendo ulteriori costi. Di conseguenza la tariffa aumenterà, non solo per le società di raccolta dei rifiuti, ma anche per i cittadini. L’aumento è stato già bocciato dal Consiglio delle autonomie

locali nell’incontro di mercoledì con la Provincia. E «sul metodo — scrivono congiuntamente i sindacati Cgil, Cisl e Uil — si chiede alla giunta un maggior rispetto dei tempi di valutazione e consultazione del Tavolo Tariffe e possibilmente una calendarizzazione più attenta e calibrata delle riunioni».

 

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