Riparte nel 2019 l’inflazione, in Italia come in Trentino. Aumento dell’1,1% anche a febbraio, come già a gennaio. La spinta dai prezzi del carrello della spesa (frutta e verdura +18,5%!), energia ed abitazione.

 

Un carrello della spesa più caro e quindi più leggero. Per cui i consumi non ripartono e si ricomincia a parlare di stagnazione, dovuta appunto all’indebolimento della domanda interna a cui si somma pure un generale calo nazionale anche delle esportazioni.

Ed in Trentino all’aumento della spesa quotidiana (coni prezzi di frutta e verdura ad oltre il 20% d’aumento) +1,8% contro +1,4% dell’aumento Italia, si somma un incremento maggiore dei prezzi rispetto al resto del Paese delle bevande alcoliche, dei tabacchi, dell’abbigliamento, ma soprattutto di +3,3% dell’abitazione, utenze e dell’energia, incrementate del +2,5% a livello nazionale. Compensa il più forte aumento della spesa quotidiana in Trentino la diminuzione dei costi delle comunicazioni, ricreazione e cultura ed altri beni e servizi.

Per la UIL solo una reale riforma fiscale, con al centro una riduzione delle imposte sul lavoro dipendente e sulle pensioni potrebbe sbloccare la situazione e quindi far ripartire la domanda interna e di conseguenza l’occupazione e la ripresa.

 

Segretario Generale

UIL del TRENTINO

Walter Alotti

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