17 novembre 2016 – Trentino, Corriere del Trentino

Rissa al Prati, denunciati in due. La Uil: no alla violenza squadrista

Due sono stati identificati e denunciati dalla Digos che sta lavorando anche per individuarne un terzo.

Si muove veloce l’indagine sulla rissa «politica» avvenuta durante il volantinaggio, martedì mattina, del Blocco Studentesco, all’ingresso del Prati. E lo fa grazie ai racconti degli studenti che sono stati feriti. Dimessi dall’ospedale con prognosi di 5 giorni, già martedì pomeriggio erano stati sentiti dalla polizia che aveva raccolto le loro denunce.

E con le informazioni si è arrivati all’identificazione dei primi due esponenti (entrambi ventenni) del Blocco Studentesco – non iscritti al Prati che dovranno rispondere di lesioni. E ieri mattina, sempre davanti al liceo classico iniziativa del Coordinamento Studentesco che ha esposto il manifesto «Nessuno spazio ai fascisti. Tocca uno, tocca tutti».

La rissa ha provocato numerose reazioni. Fra queste anche quelle dei liceali del Maffei di Riva espressa in una nota scritta e sottoscritta dai rappresentanti provinciali Lucrezia Michelotti e Simone Pederzolli, dai rappresentanti d’istituto Linda Tina Graniero, Filippo Bertolini e Rocco Ducati e dalla presidente della consulta degli studenti, Dalila Sorace.
«Non è tollerabile un simile comportamento – scrivono soprattutto in un ambiente che, come la scuola, deve trasmettere ideali di libertà, uguaglianza e fratellanza. Cari maffeiani – concludono – ricordate questi episodi ed evitate di assecondare chi, con odio, crea atti disumani come quello accaduto a Trento. Contro ogni violenza e contro ogni fascismo».

«È sconfortante – scrive il segretario della Uil Walter Alotti pensare che proprio davanti ad una scuola pubblica, che dovrebbe essere la casa della laicità ovvero il luogo dove tutte le idee possono essere  ospitate e rispettate e riconosciute per statuto proprio, dei giovani siano stati aggrediti e picchiati proprio per uno scontro tra idee. Tra l’altro leggiamo che tra gli studenti feriti vi è anche il presidente della Consulta provinciale degli studenti: il massimo rappresentante, democraticamente eletto, dei ragazzi che vanno a scuola».

«Noi dell’Altra Trento a sinistra vogliamo che casa Pound venga buttata fuori dalla nostra comunità, chiediamo che le uniche persone da espellere da Trento siano i militanti e le militanti di questa brutta espressione neofascista. E nel chiedere questo ringraziamo quegli studenti e quelle studentesse che hanno difeso la scuola pubblica antifascista dalla presenza pericolosa, fastidiosa, insopportabile dei fascisti di casa Pound, ma esprimiamo preoccupazione per il pericolo di scontri violenti che potrebbero coinvolgere giovani della nostra città. L’opposizione ai fascisti sia sempre non violenta».

E su CasaPound interviene anche Jacopo Zannini consigliere circoscrizionale per centro storico/ Piedicastello: «mi auspico che il consiglio comunale e le istituzioni provinciali lavorino perché in futuro, nella nostra città, non ci sia più spazio per un luogo in cui si coltivino e si esaltano la cultura neofascista e la pratica squadrista».

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